Di Adriano Falanga
“Mi dimetto se ti dimetti”, dopo la saga della decadenza, la politica scafatese torna a parlare di dimissioni. Dimenticano però una cosa, queste si danno, non si annunciano. Ma andiamo per ordine. Pasquale Aliberti in una intervista dichiara di dimettersi se nove consiglieri di opposizione siano disposti a fare altrettanto. Una sfida col “trucchetto” secondo i destinatari, in quanto il sindaco può contare (come già più volte capitato) sul sostegno esterno di Michele Raviotta e Filippo Quartucci, entrambi Cotucit. Questo porterebbe a sette (su nove) le firme dei disponibili. “il Sindaco continua a mistificare facendo passare il messaggio che la Commissione di Accesso l’ha mandata l’opposizione cosa questa assolutamente falsa – spiega Mario Santocchio – Relativamente alla sua proposta di rassegnare le dimissioni ribadiamo che ci sono nove consiglieri comunali che non fanno parte della maggioranza pronti a dimettersi al fine di evitare lo scioglimento del Comune per infiltrazione o condizionamento mafioso”. E qui entra in gioco l’asso nella manica, perché Pasquale Coppola e Pasquale Vitiello, eletti in maggioranza, sono di fatto, e da tempo, fuori dagli alibertiani. Sono loro a garantire le nove firme. “Occorrono quattro consiglieri della attuale maggioranza che firmano contestualmente le dimissioni – aggiunge Santocchio – Le dimissioni proposte dal Sindaco all’opposizione rappresentano l’ennesimo bluff, infatti diversamente da quelle dei consiglieri sono revocabili, quindi la sua proposta mirava a liberarsi dell’attuale opposizione rimanendo in carica”. Se invece a firmare è la maggioranza dei consiglieri, il primo cittadino decade (questa volta si). Aliberti però ribatte, e dimostra di voler fare sul serio: “Se questo gruppo di nove consiglieri davvero crede che le mie dimissioni possano essere un bene per la Città, alla loro firma aggiungerò la mia e l’impegno solenne a non ritirare le dimissioni sarà nei confronti dei cittadini: quindi prendano pure appuntamento dal notaio. Se, però, così non fosse, perché ignavi politicamente, abbiano almeno il coraggio di zittire sulla questione delle dimissioni fino alle prossime elezioni”. Aliberti ritorna sulle indagini dell’Antimafia e sull’insediamento della Commissione D’Accesso: “queste mi rendono assolutamente sereno, sicuro dell’operato prodotto in questi anni nel solo interesse della Città e delle azioni concrete messe in campo, nei miei poteri di Sindaco, contro la criminalità organizzata”. La sfida comunque è lanciata, e questa volta, sarà portata a termine?