SCAFATiI. Pd e Ncd premono per una commissione prefettizia che verifichi l’operato dell’amministrazione comunale, il sindaco tenterebbe la carta Verdini per vanificare le pressioni degli esponenti locali dei due partiti di governo. Se da un lato ci sono i referenti locali del Nuovo Centro Destra e del Partito Democratico, gli ultimi più di tutti, che si sono mossi a livello romano affinché si insedi al più presto una commissione di accesso agli atti amministrativi, il sindaco Pasquale Aliberti non sarebbe stato a guardare e avrebbe giocato la carta Denis Verdini, leader di Ala (alleanza liberal popolare-Autonomie), senatore ex forzista ed ex uomo forte di Silvio Berlusconi passato, da agosto, insieme ad una trentina di parlamentari, con Matteo Renzi . A fare da trait-union tra il primo cittadino scafatese e l’alleato dell’ultima ora di Renzi, sarebbe stato il senatore di Terzigno Mimi Auricchio . Due gli incontri che sarebbero avvenuti fino ad ora tra il sindaco e il senatore Auricchio che avrebbero lo scopo di chiedere un intervento politico a livello romano che scongiuri i “fastidi e le incognite” che potrebbero risultare dall’arrivo in territorio scafatese di una commissione prefettizia. Ad accompagnare il primo cittadino scafatese agli incontri con il senatore Auricchio, con cui Aliberti ha ottimi rapporti sin dalla sua gioventù, vi era in entrambe le occasioni, un padre di un consigliere comunale che più di tutti lo avrebbe convinto a tentare l’approccio con il leader di Ala . La questione scafatese ormai è ben nota sia a Roma sia in prefettura: i referenti locali del Partito Democratico si sarebbero mossi meglio di tutti e sarebbero un passo avanti, in particolare il capogruppo consiliare Marco Cucurachi, nel riuscire ad ottenere a breve la presenza di una commissione a palazzo Mayer, questa sarebbe chiamata a verificare tutte le procedure avviate negli ultimi anni dall’amministrazione Aliberti. Il sindaco di Scafati si sarebbe rivolto ad Ala sia perché il suo partito di appartenenza, Forza Italia, è all’opposizione in parlamento, quindi con poca influenza su alcuni uffici, sia perché da tempo non avrebbe il pieno appoggio del suo partito. I primi segnali di allontanamento ad opera dei vertici romani di FI dal primo cittadino di Scafati risalirebbero alla primavera scorsa quando Mara Carfagna si dimise da coordinatrice salernitana. La responsabilità del flop di FI nel territorio salernitano alle ultime elezioni regionali sarebbe ricaduta interamente sul sindaco di Scafati, autore della lista regionale che riuscì a stento a portare la moglie Monica Paolino in regione . I risultati della partita romana che vede Scafati protagonista dovrebbero essere noti a breve, l’accesso o meno della commissione prefettizia dirà chi ha giocato meglio le proprie mosse e chi ha più peso fuori dalla città.
G ennaro Avagnano