Di Adriano Falanga
“Costruire una nuova maggioranza, più larga e che si sottoponga al voto è cosa legittima”. Così Pasquale Aliberti, a cui abbiamo rivolto una serie di domande, dai cantieri del Più Europa al probabile ritorno al voto nel 2016.
Il Più Europa è in dirittura d’arrivo. Tra opere realizzate e altre sospese, qual è il suo bilancio?
Straordinario, siamo tra i tra i Comuni migliori in termini di rendicontazione della spesa. L’unica opera sulla quale abbiamo avuto qualche problema, ovvero il Polo scolastico, sarà comunque inserita nella nuova programmazione 2014- 2020 dei fondi europei come previsto per le opere al di sopra dei 5 milioni di euro.
Scafati cambia volto, ma l’occupazione sostanzialmente non cresce. L’accusano di avere pensato molto alla forma e meno alla sostanza. I progetti realizzati sono mirati alla riqualificazione urbana più che ad incentivare e creare condizioni di sviluppo e sostegno economico. Il Pip è in stallo, l’Ex Copmes, seppur portata a termine, non andrà oltre il supporto di poche decine di posti di lavoro. Quali i suoi obiettivi futuri sul tema lavoro?
Il PIU EUROPA è una grande opera di riqualificazione urbana che ho utilizzato per migliorare la Città. Aprire cantieri vuol dire far crescere il Pil. All’occupazione dovrebbe pensarci il Governo Renzi, il quale continua ad affermare di aver fatto ripartire l’Italia. L’ex Copmes è una grande realtà, il Pip è fermo in attesa che la Regione si convinca a finanziarlo in un momento di crisi economica per le imprese.
Non essendo più in maggioranza in Regione, diventa difficile trovare un canale preferenziale per accedere a nuovi fondi per lo sviluppo e la riqualificazione.
Se la Campania sarà governata facendo prevalere ideologie e appartenenze all’esigenze e alle aspettative di sviluppo delle singole comunità, veramente ci potremmo ritenere alla frutta. La Regione, invece, è un’opportunità: dovremo essere ancora noi bravi a sfruttarla per i nostri territori con progetti e idee chiare.
L’accusano di costruire una nuova coalizione con il sostegno di forze provenienti dal centrosinistra. Come giustifica queste adesioni?
Ho vergogna di governare nelle ammucchiate e con una politica trasversale. I progetti devono passare attraverso il consenso popolare. Costruire una nuova maggioranza, più larga e che si sottoponga al voto è cosa legittima. Continuare ad avere un sindaco con il voto di consiglieri non eletti nella mia coalizione non è sicuramente nel mio stile.
Si dice che i partiti di centrodestra suoi oppositori stiano coalizzandosi per una proposta alternativa. Santocchio ha sostenuto che in caso di eventuale ballottaggio, non esclude un accordo con il centrosinistra, pur di non sostenere la sua candidatura.
Nulla di nuovo, ripropongono lo schema delle ultime amministrative, quando Fratelli d’Italia appoggiò al ballottaggio il centrosinistra: tutto ciò non ci spaventa. Sarei più preoccupato se Santocchio sostenesse, invece, la mia candidatura.
Sarebbe disposto, e a quali eventuali condizioni, di riprendere tra le sue fila Pasquale Coppola e Pasquale Vitiello?
Non siamo nel mercato delle vacche, non esistono condizioni. Siamo ormai troppo distanti per trovare temi comuni e visioni politiche condivise.
Le voci sulla sua sfiducia programmata sono insistenti, conferma la sua volontà di rimettersi di nuovo al giudizio degli elettori?
Non è mai piacevole interrompere una consiliatura conquistata con il consenso popolare ma è da irresponsabili continuare a governare senza la serenità e la consapevolezza di poter raggiungere i risultati straordinari che abbiamo nella nostra agenda. L’amore per la Città mi spinge a non essere attaccato alla poltrona.
Se invece tutto dovesse cadere, e lei decidesse di finire il suo mandato, quali sono i prossimi obiettivi su cui intende lavorare, cito ad esempio, oltre al lavoro, anche la sicurezza e l’ambiente.
L’ex Manifattura di Tabacchi con i suoi 25.000 mq e il Real Polverificio Borbonico, che stiamo provvedendo ad acquisire al patrimonio comunale, con i suoi 6000 ettari, sono i nostri prossimi obiettivi. Più di 10 milioni di euro di investimenti che ho già chiaro dove recuperare.
Francamente, secondo lei esiste un nome capace di convincerla a un passo indietro per l’unità del centrodestra?
Quale centrodestra? Quello che alle ultime amministrative si è alleato con la sinistra? Quello che in Consiglio Comunale usa l’arma della violenza insieme all’opposizione per attaccare il governo della Città? Nel 2018 alla fine del mio mandato elettorale sicuramente lavorerò affinché ci sia un candidato unico capace di andare anche oltre il centrodestra.