Di Adriano Falanga
Sarà la dottoressa Ilaria Imperatore, commercialista salernitana, a sostituire come quota rosa Filippo Maraniello nel cda Acse. L’incarico di Maraniello a vice presidente Acse è durato 48 ore, fino a che il M5S non ha denunciato sue pendenze giudiziarie. Non è chiaro se si sia trattata di una svista o di una decisione ponderata, ma in ambo i casi la vicenda resta grave, e a tratti incomprensibile. Il docente universitario di Economia, con alle spalle una lunga esperienza in cda e collegi sindacali, è coinvolto in un’indagine per corruzione. La vicenda giudiziaria risale al 2016 e riguarda l’appalto delle pulizie all’ospedale Santobono e le mira del clan Lo Russo, per Maraniello era stato chiesto l’arresto per corruzione, misura restrittiva poi respinta. Chiaramente nulla prova una responsabilità penale diretta, siccome nessuna condanna e sentenza è stata pronunciata, ma la questione è squisitamente di opportunità. Perché revocare un cda nominato da un’amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose, ma comunque estraneo (fino ad oggi) da ogni accusa e responsabilità, per poi nominare un professionista certamente competente ma sulla quale pende un’ombra giudiziaria, appare strano e incomprensibile. Come del resto è incomprensibile il criterio di scelta seguito dai commissari. Sull’albo sono stati pubblicati i tre curriculum dei professionisti, decisamente corposi e prestigiosi, ma non risulta esserci stata una pubblica manifestazione di interesse, o meglio, non è chiara la procedura seguita per l’individuazione delle tre professionalità. Nulla di illecito, la nomina è di natura fiduciaria della commissione straordinaria, ma in un Ente sciolto per pesanti sospetti di clientelismo e soprattutto per nomine inopportune, ci saremmo aspettati una maggiore trasparenza nell’iter seguito per la scelta di chi deva gestire l’importante partecipata che si occupa di raccolta rifiuti, sosta a pagamento e servizi cimiteriali, per un volume d’affari di oltre 11 milioni di euro. Quindi, non solo non appare chiaro il motivo che ha comportato la decisione, ma appare anche ignoto il perché nessuno si sia accorto di quell’indagine, neanche tanto lontana nel tempo, in cui è coinvolto Maraniello. In un Comune sciolto per camorra alcune procedure vengono scrupolosamente monitorate e approfondite. Martedi 7 marzo, oltre alla revoca e nomina del nuovo consiglio d’amministrazione, all’ordine del giorno doveva essere stabilito anche il compenso dei tre nuovi componenti. Ma di questo nella delibera non c’è traccia alcuna. A completare il cda il dottor Gaetano Infranzi con funzioni di componente e Daniele Meriani con funzioni di presidente e amministratore delegato. Anche qui nascono perplessità, perché non è chiaro se il presidente del cda possa ricoprire anche il ruolo di amministratore delegato. Le funzioni amministrative sono coperte dal direttore generale, ruolo al momento vacante dal 1 dicembre scorso, quando l’ing. Salvatore De Vivo è andato in pensione. Insomma, probabilmente si poteva optare per l’amministratore unico, andando così a risparmiare su poltrone e ovviamente compensi. Una decisione che la triade commissariale guidata dal prefetto Gerardina Basilicata non ha ritenuto opportuno assumere. Sarà certamente il tempo a fornire le giuste considerazioni sull’operato del nuovo cda.
SIM: “giustizia è fatta”
<<Giustizia è fatta, ripristinata la legalità grazie anche al nostro fiato sul collo>>. Esultano gli attivisti di Scafati in Movimento- amici di Grillo, meet up M5S. Sono stati loro a voler approfondire le peculiarità dei tre componenti voluti alla guida dell’Acse, dalla commissione straordinaria, scoprendo “gli altarini” giudiziari del neo vice presidente. <<Il passo indietro fatto dalla commissione straordinaria ci soddisfa e allo stesso tempo dimostra che avevamo ragione. Il nostro fiato sul collo continua, come era successo per l’ex amministrazione Aliberti così sarà per la triade e per tutta la politica – promettono i grillini – Agiamo solo ed esclusivamente nell’interesse e a difesa dei diritti dei cittadini. Chiediamo alla Commissione che ogni nomina sia fatta nel rispetto della massima trasparenza e che le competenze che guideranno Scafati siano delle migliori. Questo è quello che ci auguriamo. Da parte nostra saremo come sempre le sentinelle del territorio e sempre disponibili a qualsiasi confronto con chi merita e rispetta la città è la sua comunità, altrimenti saremo sempre pronti alle battaglie contro le ingiustizie>>.