Un’altra piaga sociale. Una piaga familiare, una piaga umana, una ferita nel cuore di ogni donna abusata, violata o maltrattata. La giornata internazionale contro la violenza sulle donne rientra nel catalogo delle ricorrenze annuali volte a sensibilizzare l’essere umano su un altro problema che una parte del mondo soffre. In occasione di questa ricorrenza fortemente voluta martedì 24 e mercoledì 25 novembre si sono tenuti due importanti incontri presso la biblioteca di Scafati “Francesco Morlicchio”. Nel tardo pomeriggio del martedì c’è stata la presentazione del libro della scrittrice nonché docente di lingua latina Maria Elefante “Le figlie della Fortuna”. Il libro è stato ampiamente illustrato tramite la lettura di alcuni passi da Maria Benevento, direttrice della biblioteca, dalla stessa scrittrice e dal professore ordinario di letteratura italiana Francesco D’Episcopo. Un libro vesuviano, un libro di tradizioni, ambientato in una provincia napoletana identica alla reale, carica di problemi, coinvolta nello scandalo della “Terra dei fuochi”. Le “figlie” della fortuna di Maria sono tre donne Fortuna, Concetta e Fortunata. Appartenenti a tre generazioni diverse, sono la rappresentazione della donna napoletana caparbia, dedita al focolare, attaccata visceralmente agli affetti e sottoposta ad una sottile “regola” maschilista. E’ una saga familiare che partendo dalla prima metà del novecento giunge fino ai nostri giorni, passando per lo stupro di una di loro, osservando silenziosamente l’evoluzione di queste femmine “leonesse”. Mercoledì 25, nel mattino si è tenuto un altro importante incontro a cui hanno partecipato esperti ed autorità. C’è stata la presentazione del libro “Una mano sul volto”, antologia di delitti e abusi sulle donne raccontati da svariati autori, a cura di Maurizio De Giovanni. Dopo i saluti iniziali di alcune autorità scafatesi sono intervenute l’avvocato matrimonialista Valentina De Giovanni nonché presidente AMI Napoli, l’avvocato matrimonialista e familiarista Alba De Felice, presidente onorario Ami Salerno ed il direttore della casa editrice del libro “ad est dell’equatore”. E’ stata un’iniziativa molto significativa, durante la quale alcune studentesse delle scuole presenti all’incontro hanno letto alcuni passi del libro evocando storie di silenzi, paure e lacrime versate. L’auspicio di queste ricorrenze è sempre lo stesso: riduciamo il numero di morti. In questo caso riduciamo il numero di donne vittime di “stalking” e violenze di ogni genere, per noi e per le donne che verranno.
Ilaria Cotarella