“Bisogna ripartire dai centri storici: una risorsa straordinaria che Sarno ha trascurato, se non ignorato, in questi anni, ma che ora bisogna riqualificare e valorizzare”. Lo afferma con decisione il candidato a sindaco di Sarno Giovanni Cocca, ingegnere civile, passeggiando per “uno” dei centri storici di Sarno. È uno degli obiettivi principali del candidato a sindaco per il centro-destra e per alcune liste civiche. “Proprio così – aggiunge – Sarno ha una particolarità: ha non uno ma otto centri storici. Tutti con una propria peculiarità, con proprie caratteristiche, con proprie tradizioni. Oggi tutti hanno un solo punto in comune ed un solo filo conduttore: l’abbandono. Invertiremo con decisione questo andazzo”. Gli otto centri storici di Sarno hanno davvero peculiarità straordinarie da raccontare e tramandare: da Curti al cuore antico di Episcopio e il vecchio vescovado, passando per Masseria della Corte con le antiche tradizioni agricole, il Centro Storico nel cuore della città fino a Pirocca, senza dimenticare le masserie e i vecchi nuclei di Serrazzetta, di Acqua Rossa e di Lavorate, senza dimenticare ovviamente San Matteo. Vien da dire: otto centri storici, più problemi e più difficoltà nel recupero. “Da ingegnere civile e da tecnico sono ben consapevole di quanto sia difficile intervenire in queste zone. Ma questo non può e non deve giustificare l’abbandono. Esistono ambiti di recupero per queste aree, indicati nel Puc, che oggi sono rimasti lettera morta. Certo, oggi anche spostare una pietra impone lunghe trafile burocratiche in una pluralità di enti: occorre impegnarsi concretamente per un allentamento di questi vincoli e per avviare programmi di riqualificazione urbanistica e anche di messa in sicurezza antisismica. Le difficoltà non possono in alcun caso giustificare la trasandatezza o, peggio, l’abbandono”. Un programma integrato per la riqualificazione del centro storico di Sarno esiste già, è datato 2014 ma non è mai stato approvato dall’amministrazione uscente. “Dieci anni – aggiunge il candidato a sindaco Cocca – non sono bastati per intervenire. In dieci anni avrebbero potuto progettare e realizzare quel che volevano. Il rammarico è appunto questo: non hanno fatto alcunché. Nulla di nulla: le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti”. Uno dei temi ricorrenti delle campagne elettorali: San Matteo, quel presepe addormentato che sovrasta la città. “Anche qui le idee messe in campo cinque e dieci anni fa in campagna elettorale da questa amministrazione, sono rimaste lettera morta. Avvieremo un programma complessivo di recupero ma anche di valorizzazione in chiave economica e turistica. Immaginiamo attività ricettive, piccoli ristoranti, pizzerie, Wine-bar, trattorie, bed and breakfast. San Matteo deve diventare il belvedere dove fermarsi ad ammirare la nuova Sarno, bevendo e mangiando qualcosa all’aperto, in una cornice di grande effetto, con lo sguardo che spazia fino al Vesuvio, e con una veduta che si perde fino al mare”. Una domanda – direbbe qualcuno – nasce spontanea: e le risorse? Come realizzare questo bel sogno? “Con un programma integrato che attinge ad una pluralità di fondi e di opportunità – spiega Giovanni Cocca – e che punta sui fondi Europei e sul Pnrr. Voglio ricordare che l’Europa sta investendo molto sul recupero dei borghi. Attingeremo anche ai cosiddetti fondi a sportello, che prevedono una negoziazione diretta con Bruxelles, attraverso idee innovative e una progettualità ben definita: questo ci consentirebbe anche una accelerazione degli interventi. Infine, con politiche locali di sostegno. Da un lato attiveremo uno sportello per la nuova imprenditorialità che aiuterà i giovani che volessero avviare attività in target, in linea con la nostra progettualità, a San Matteo. Forme di finanziamento esistono già e sono pienamente operative. Dall’altro prevederemo sconti tributari e anche forme di esenzione, per le attività che rientrano nel progetto integrato. Il che vale anche per i privati che autonomamente decideranno di avviare ristrutturazioni dei propri immobili a San Matteo. L’obiettivo? Avere un borgo vivo e vitale già alle prossime elezioni, da promuovere alla Bit di Milano. Lo sa che Sarno non vi partecipa da dieci anni?”. Il che la dice lunga, conclude Cocca sulle idee di valorizzazione e promozione turistica di questa amministrazione.
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