Sara Pantuliano, oggi l’investitura per l’ordine di S. Michele e S. Giorgio - Le Cronache Attualità
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Sara Pantuliano, oggi l’investitura per l’ordine di S. Michele e S. Giorgio

Sara Pantuliano, oggi l’investitura per l’ordine di S. Michele e S. Giorgio

La salernitana Sara Pantuliano, amministratrice delegata di Odi e leader umanitario e per la costruzione della pace è stata nominata Compagna dell’Ordine di San Michele e San Giorgio nella New Year Honours List del re Carlo III del 2024. Oggi, si recherà a Buckingham Palace per ricevere la solenne investitura. Un riconoscimento per i servizi resi alla costruzione della pace, all’assistenza umanitaria e allo sviluppo internazionale. Si riconosce la dedizione di Sara come operatrice umanitaria, mediatrice, pensatrice politica e accademica per il suo ampio lavoro di consulenza e la straordinaria leadership presso l’ODI, già Overseas Development Institute, all’interno delle Nazioni Unite e nel settore degli affari e dello sviluppo globali. Congratulandosi con Sara Pantuliano per il suo risultato, il presidente del consiglio di amministrazione dell’Odi, Sir Suma Chakrabarti, ha affermato: “Questo prestigioso onore e meritato riconoscimento sono una testimonianza degli eccezionali contributi di Sara Pantuliano. L’impegno instancabile per la politica e la pratica della costruzione della pace, dell’assistenza umanitaria e dello sviluppo internazionale è stato a dir poco straordinario. Sotto la sua leadership dinamica, l’Odi è prosperata e sono estremamente orgoglioso di assistere all’impatto positivo che stiamo avendo sotto la sua guida. Il suo lavoro eccezionale è una fonte di ispirazione per tutti noi”. Sara Pantuliano ha ricoperto posizioni di alto livello e leadership presso l’Odi dal 2006, più di recente come Chief Executive, ha presieduto anche il 7° Comitato consultivo per la costruzione della pace del Segretario generale delle Nazioni Unite ed è stata recentemente nominata Persona Eminente Indipendente per la Revisione dell’Architettura per la Costruzione della pace 2025 (2025 UN Peacebuilding Architecture Review) dal Segretario Generale dell’Onu Antonio Guterras. Sara Pantuliano è nata a Salerno nel 1969 vive a Londra, madre di due figli, laureata in Scienze Politiche all’Orientale di Napoli. A 21 anni ha frequentato l’Erasmus a Londra, dove si è trasferita definitivamente a 24 anni per uno stage post master e per il dottorato in Politics and international studies. Una donna che ha fatto del mondo il suo orizzonte, tant’è che parla fluentemente l’inglese, l’arabo, il francese e lo spagnolo. “E all’occorrenza anche il dialetto salernitano”. Con un comunicato stampa il Ministero degli Affari Esteri, del Commonwealth e dello Sviluppo britannico (Fcdo) annunzia che Sara Pantuliano è fra le centoventicinque persone che hanno ricevuto riconoscimenti per il loro eccezionale servizio al Regno Unito all’estero o a livello internazionale nella lista degli onori di capodanno di Sua Maestà il Re, inclusi i contributi alla politica estera britannica, allo sviluppo internazionale, al volontariato e al lavoro di beneficenza. Sir Philip Barton, sottosegretario permanente presso il Ministero degli Esteri, del Commonwealth e dello sviluppo e Capo del servizio diplomatico, ha affermato: “In un momento in cui il mondo deve affrontare molte sfide, sono sempre colpito dall’incredibile lavoro svolto a livello globale. L’impatto del Regno Unito a livello internazionale dipende da persone eccezionali come quelle onorate nell’elenco degli onori di Capodanno di Sua Maestà. Mi congratulo con tutti coloro che ricevono un’onorificenza e li ringrazio per la loro dedizione e il loro servizio”.

Pantuliano, la pace nel mondo, solo un remoto obiettivo oppure una concreta possibilità?

“Siamo in un momento geopolitico molto difficile, con una spaccatura del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e la conseguente polarizzazione del sistema multilaterale senza precedenti. Questo rende negoziati per la pace e interventi di stabilizzazione molto difficili se non impossibili. Allo stesso tempo, vediamo tanti giovani protestare per la pace e per un assetto internazionale più equo, riempendo le piazze e occupando scuole e università come non accadeva dai tempi del Vietnam. E’ importante riuscire a convogliare queste istanze in modo positivo e creare una ‘constituency for peace’, come la chiamo io, un’alleanza per la pace che raccolga trasversalmente giovani, la società civile impegnata, il settore privato, le fondazioni, etc. e metta pressione sui politici affinché agiscano responsabilmente in piena ottemperanza del sistema di diritto internazionale e pongano fine a violenze e aggressioni insensate con un’azione diplomatica forte e coraggiosa e attraverso gli strumenti multilaterali preposti”.

Medio Oriente, quali sono le sue previsioni?

“Se paesi chiave come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l’Unione Europea non intervengono subito per fermare la carneficina a cui stiamo assistendo con totale impunità, diventerà sempre più difficile arrestare la violenza da entrambi i lati. Dalla crisi di Gaza emergerà una popolazione civile che già viveva in condizioni proibitive dilaniata, decimata e con tanti giovani che cercheranno vendetta, ampliando la spirale di violenza che già ha generato tanta sofferenza. Solo una leadership politica forte può aiutare a creare le condizioni per un dialogo difficile ma indispensabile, ma al momento non vedo leaders coraggiosi capaci di prendere posizioni decisive che possano influire positivamente sulla condotta e cessazione delle ostilità”.

Si aspettava un riconoscimento così prestigioso?

“Sinceramente no, ma lo vedo come un attestato importante non solo per me, ma per tutti i miei colleghi e il lavoro che abbiamo svolto e continuiamo a svolgere ad ODI per contribuire a creare una società più giusta e più coesa”.