
Tra le incertezze normative e le volontà dei cittadini, spesso ci si ritrova in acque incerte. L’aumento delle accise sul carburante diesel, però, rappresenta un nuovo stimolo per favorire un percorso che inesorabilmente porterà la cittadinanza a convertirsi alle auto con motore elettrico. Ne abbiamo parlato con Vincenzo Santoro, proprietario della concessionaria Autosantoro di Salerno.
Un altro blocco sul diesel, ma manca ancora tanto al 2035.
«Rispettivamente al nuovo regolamento europeo, di cui tutti ormai sono a conoscenza, dal 2035 si bloccherà la produzione e quindi la vendita di autovetture che non siano a trazione elettrica. Le auto termiche, quindi, verranno bandite dal 2035. Questo periodo di transizione non è breve, è abbastanza lungo per la vita di un’auto, considerando che, in media, gli automobilisti cambiano l’auto tre volte in questo lasso di tempo. Siccome gran parte delle vetture sono noleggiate, la maggior parte viene sostituita a 30 mesi. Per le flotte aziendali la sostituzione avviene a 24-36 mesi al massimo. In 10 anni si sostituisce un mezzo per tre volte, quindi, e questo è lo zoccolo duro del comparto. Poi gli agenti di commercio cambiano in periodi anche più brevi, per dirne una».
Questo incide sulle emissioni.
«Infatti noi, come Autosantoro e come gruppo Hyundai, crediamo tantissimo nell’elettrico. Tanto è vero che abbiamo fatto un investimento importante a Salerno per una sede interamente dedicata al settore elettrico, dove vendiamo e assistiamo vetture solo a trazione elettrica, perché crediamo nel futuro e in quello dei nostri figli».
Quanto sono pericolose le emissioni di Co2?
«Immaginiamo di stare in una stanza con una moto a benzina, o diesel peggio ancora: in poche ore siamo stesi al suolo, perché la Co2 ci butta a terra e ci fa morire. L’elettrico non fa morire: nel suo ciclo produttivo, checché se ne dica, la vettura ha tutto il suo bel da fare, dall’inizio della vita fino alla sua fine abbiamo un riciclo che arriva fino all’80 per cento, cosa che sui motori termici non avviene. Lo stesso vale anche per la produzione. Vero è che ci sono le batterie moderne agli ioni di litio, e ovviamente serve il litio per poterle costruire, ma è vero che è presente tantissimo nei Paesi asiatici, in Australia, in America e in Africa; quindi, ci sono giacimenti tali che ne possiamo utilizzare a quantità importanti. La Co2 è dannosa per l’ambiente, per la salute soprattutto. Cedriamo nell’elettrico: taglia i consumi, se la carichiamo sotto casa o con pannelli solari ancora di più perché abbiamo costi azzerati tramite l’energia solare che prendiamo e mettiamo in vettura. Con i costi di energia a 0,16 centesimi carichiamo una vettura con 6 euro, quindi molto meno rispetto a un pieno di benzina o gasolio. Ancor di più, come leggiamo sui giornali, le accise sulle vetture termiche saranno sempre più aumentate. Già adesso sui diesel verranno aumentate perché c’è la disincentivazione per gli automobilisti a scegliere vetture inquinanti. Questo comporterà sicuramente una scelta del mondo elettrico sempre più viva e massiccia: anche le nuove norme fiscali nate nel 2025, agevolano le aziende che acquistano e danno in fringe benefit vetture a trazione elettrica, che hanno una tassazione pari soltanto al 10%. Lì, invece, la tassazione è al 50%. Inoltre, c’è il bollo che non si paga per cinque anni, il parcheggio in strisce blu in tantissimi comuni ancora gratuito, varchi Ztl aperti. Guidare elettrico, lo ripeto con forza: chi ha guidato e guida un elettrico non passerà a una vettura termica; chi si abitua a guidare elettrico guida praticamente sull’ovatta e ha consumi bassissimi, oltre ai costi di gestione praticamente azzerati».
E intanto aumentano le accise sul solo diesel.
«Sicuramente qualcosa dovrà essere messo sul piatto. Certamente i trasporti pesanti, i mezzi industriali, camion ecc. ovviamente subiranno un grave danno se non faranno differenziazioni sulle accise per autotrazione per veicoli senza passeggeri, ma destinati al trasporto delle merci. La maggior parte dei camion cammina a gasolio, quindi questo comporterebbe grosse difficoltà. L’indirizzo è che il gasolio inquina molto di più in termini di Co2. Su benzina si può montare motore ibrido, combinando elettrico a benzina, e addirittura si può acquistare una plugin che è come se avesse addirittura tre motori: benzina, elettrico che si autoricarica e indipendente. Per chi fa percorsi brevi, che non superano i 70 km al giorno, è come avere un’auto 100% elettrica, e se si deve fare un viaggio più lungo si ha comunque un’auto ibrida, mentre in città il motore a benzina è spento. Per questo la tendenza è quella di andare in questa transizione con l’elettrico o cercare di far avvicinare l’utenza all’elettrico tramite le ibride».
Transizione ecologica, quindi, ma poco agevole la ricarica a quanto dicono i consumatori.
«Questo è un falso problema: lei immagini che è come se ci fossero pompe di benzina in ogni condominio, potenzialmente. Ogni garage è una pompa di benzina. Quanti garage ci sono in Italia? Oggi caricare un’auto elettrica, dal 10 all’80% impiega 15 minuti alle colonnine ad alta potenza; quindi, anche chi non ha la possibilità di avere un garage non ha problemi. Quanta gente fa più di 500 km al giorno? Forse i rappresentanti e pochi altri, si contano sulle dita della mano. Il 90% dell’utenza fa 30-40 km al giorno. Il nostro Hyundai Inster, uno splendido city suv, ha 518 km di autonomia con ricarica in 30 minuti, da 0 a 100. Se una persona fa mediamente 30 km al giorno, in pratica, ricarica 2 volte al mese».
E le colonnine mancanti?
«È vero che ci sono poche colonnine, ma è altrettanto vero che in tutta la rete autostradale nazionale sono presenti colonnine, quindi non c’è problema ad affrontare un viaggio in auto con una elettrica. Salerno ha un po’ peccato negli anni passati su questo, ma oggi ci troviamo davanti a un programma che ha presentato il Comune; quindi, metteranno più di 20 colonnine sul territorio cittadino. Poi ci sono le nostre colonnine, 9 linee di ricarica aperte 24 ore al giorno, di cui una con linea di ricarica da 300 kilowatt. Sono presenti su tutto il territorio provinciale colonnine ad alta tensione. Ogni garage poi, ogni casa ha potenzialmente una stazione di ricarica, quindi sono molte di più le possibilità di ricarica delle vetture elettriche rispetto alle termiche».
Autosantoro, quindi, consiglia e promuove l’elettrico.
«Noi di Autosantoro siamo proiettati al futuro: questo percorso non può avere marce indietro. Le case automobilistiche fanno programmi a lungo termine e non possono essere soggette a quello che i governi decidono. Hanno già fatto percorsi industriali, cambiato catene di montaggio, organizzato la produzione, interrotto i contratti coi fornitori vecchi. È un percorso quindi avviato che non è più possibile cambiare. Quindi bisogna abituarsi a questo nuovo tipo di cambiamento. Ogni cambiamento è un trauma, ma siamo passati dal fax alla mail senza accorgercene. Passeremo dai motori termici agli elettrici con la stessa naturalezza: siamo in fase di cambiamento e quindi ogni fase ha difficoltà di abitudine ma non sarà un problema. Notevolmente migliorata la sicurezza di un’auto elettrica, sia attiva sia passiva: la macchina di nuova concezione e produzione ha tutti i sistemi per cui saranno notevoli i passi avanti per gli automobilisti, per la salvaguardia degli investimenti a salvaguardia del conducente».