Passano i giorni, le settimane, i mesi, ma lo scempio che si perpetra nei confronti della storia di Salerno resta. Siamo nuovamente dinanzi la chiesa di Santa Maria de Lama, una delle più antiche di Salerno, ma anche una delle più bistrattate.
I cittadini della zona, e non solo, hanno individuato nella millenaria cappella nel cuore del centro storico il posto ideale per gettare i propri rifiuti. Sono ormai mesi che nella zona della chiesa di Santa Maria de Lama è possibile trovare le più variegate tipologie di rifiuti, come uno schiaffo in pieno viso alla storia di una città, alla sua tradizione, alla sua cultura. Migliaia di anni gettati letteralmente nella spazzatura. I gradoni della Lama sono diventati, ormai, vero e proprio ostello di topi che si aggirano indisturbati tra le decine di sacchetti di rifiuti sparse qui e lì, tra un mucchietto di vecchi abiti abbandonati e materiali di risulta. Per non parlare delle vetrate spaccate.
Insomma, c’è praticamente di tutto. Eppure chi ha avuto la fortuna di nascere in uno dei luoghi più belli, più intrisi di storia e cultura di Salerno (nella chiesa di Santa Maria de Lama ci sono gli unici esemplari di affreschi testimonianti la pittura longobarda), sembra non farci caso, utilizzando quei suggestivi vicoli, quesi caratteristici gradoni, come proprio cestino dell’immondizia a cielo aperto. D’altronde, perché tenere in casa propria la spazzatura quando si ha tutto quello spazio a disposizione al di fuori delle mura domestiche? Ma la chiesa di Santa Maria de Lama non è certamente l’unica a ricevere lo speciale trattamento da parte dei cittadini salernitani che, probabilmente, hanno difficoltà a rapportarsi con il proprio passato e ad averne il giusto e dovuto rispetto. Nei pressi della chiesa di Sant’Andrea de Lavina, nelle Fornelle salernitane, si raggiunge il culmine con un classico esempio di “arredo urbano”. Una lavatrice gialla, da diversi giorni, staziona proprio a pochi passi dalla storica chiesa di Sant’Andrea, come un innovativo servizio lavanderia “free”.
Insomma, alcuni dei salernitani residenti nel centro storico di aver cura del proprio patrimonio storico – artistico – culturale proprio non vogliono saperne. Certo è che qualche controllo in più da quelle parti non guasterebbe.
27 marzo 2013