Sull’increscioso accadimento di Vallo della Lucania, nel quale un semplice consigliere comunale al grido di “Tu non sai chi sono io” ha colpito un infermiere reo, secondo l’aggressore, di non compiere le giuste manovre per soccorrere la madre, interviene la Cisl Fp.
«Denunciamo – dicono Alfonso Della Porta, segretario provinciale, e Miro Amatruda, segretario generale – la grave azione avvenuta ad un infermiere al Pronto Soccorso del Dea di Vallo della Lucania. Il lavoro di un infermiere non può essere oggetto di aggressione, quando viene fatto con dedizione e nel rispetto dell’ammalato. Ad aggravare l’episodio – continuano – c’è il fatto che l’esecutore dell’aggressione si è qualificato “Non sa chi sono io”. Rivendichiamo che quanto avvenuto venga preso in considerazione dall’Asl Salerno a tutela del dipendente che ha operato nel rispetto della situazione di richiesta di assistenza sanitaria e della dignità umana. Considerando che l’attività sanitaria dei Pronto Soccorso richiedono un rafforzamento della vigilanza a tutela dei dipendenti ed utenti tutti. Questa organizzazione sindacale – concludono – stante quanto sopra esposto, più volte ha rimarcato questi spiacevoli episodi e con senso di solidarietà è vicina all’infermiere ed a tutti i dipendenti che lavorano con senso di responsabilità».
L’accaduto ha ovviamente sollevato un vespaio di polemiche, sia perché gli operatori sanitari chiedono maggiore sicurezza sul proprio posto di lavoro e sia perché al centro della questione vi è un esponente politico. Certo, si tratta di un piccolo consigliere comunale di un altrettanto piccolo comune dell’entroterra salernitano e forse è propria questa mera figura istituzionale ricoperta ad avere dato all’aggressore la prepotenza di proferire quelle parole che in nessun caso sarebbero giustificate, ma che in quello specifico oltre a fare rabbia fanno anche sorridere proprio perché pronunciate da chi ha un poter politico molto limitato se non addirittura insignificante.
Adesso, i cittadini aspettano e chiedono a gran voce le dimissioni del consigliere. Dato che si rischia un’azione legale, il nome dell’aggressore non può essere scritto ma a Vallo della Lucania e nei comuni limitrofi quell’identità è il più classico dei segreti di Pulcinella dato che tutti sono a conoscenza dell’io. Arriveranno le dimissioni? Il tempo darà una risposta, ma l’opinione pubblica lo vorrebbe, anche a causa della protervia con cui sono state proferite durante la violenza.