Nuovo Ordinamento del Comune, ora per favore, riflettete per bene - Le Cronache
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Nuovo Ordinamento del Comune, ora per favore, riflettete per bene

Nuovo Ordinamento del Comune, ora per favore, riflettete per bene

di Alfonso Malangone*
La progettazione della struttura organizzativa, da parte dei responsabili di una qualsiasi entità, ha l’obiettivo di realizzare una distribuzione coordinata di compiti, direttivi ed esecutivi, al fine di elevare il livello del contributo offerto da ogni componente. Per avere un buon risultato, è necessario in primo luogo definire i ruoli, le responsabilità e le funzioni dei partecipanti e assegnare, poi, a ciascuno di essi, la giusta posizione lungo una scala di poteri e all’interno di una rete di competenze. Nei fatti, ogni struttura organizzata richiede un processo continuo di revisione per adeguare le risposte ai cambiamenti del contesto di riferimento. In tale ottica, si legge che il nuovo ordinamento approvato dalla Giunta con l’ultima delibera, la n. 263 del 12/07 scorso, è stato introdotto per accrescere quantità e qualità dei servizi ai cittadini, per migliorare efficacia ed efficienza della ‘macchina pubblica’, per esaltare le professionalità delle Risorse Umane e per assicurare una riduzione significativa della spesa, come da impegni con il Governo (fonte: Comune). Così, sono stati elaborati sia il nuovo Funzionigramma (!), con l’assegnazione dei compiti, che il nuovo Organigramma, con la disposizione degli Uffici. La rete dei rapporti è così rappresentata (fonte: delibera):
foto 1 – Organigramma Comune
Sui suoi effetti concreti sono state espresse, nei giorni scorsi, alcune perplessità. Le nuove posizioni introdotte rendono complicata la riduzione della spesa, mentre appare ‘ingarbugliata’, salvo errore, la distribuzione delle competenze, soprattutto in chiave prospettica. In sintesi, è sembrato un adempimento destinato più ad aggiornare ‘esteriormente’ la struttura che a migliorarne efficacia ed efficienza. Di più, per l’apparente presenza di ‘squilibri di posizione’, c’è da temere che per diverse mansioni sia stata applicata una assegnazione ‘residuale’, purchessia, forse per l’assenza di più idonee soluzioni. E’ una osservazione, non una critica, già espressa in precedenza. E’ superfluo riparlarne. Certo, non depone bene per il futuro l’assenza di scelte avanzate, o coraggiose, in grado di dare una vera risposta a bisogni fino ad ora negletti, per quanto essenziali alla vita e alla sua qualità. Così, sono rimasti privi di una diretta tutela la Cultura, lo Sport, il Turismo, i Musei (!), le Biblioteche (!), le Arti, che meriterebbero un Settore dedicato, come in altre Città civili, mentre ne è stato creato uno nuovo per il Verde al quale, però, competono anche il ‘randagismo’, gli ‘impianti di telefonia’ (perché?), il ‘servizio idrico e fognario’ (?), l’’inquinamento del suolo, sottosuolo, aria e balneazione’ (?). Sembra quasi che ‘Settore Verde’ sia una ‘intestazione di immagine’, volta a dimostrare l’attenzione per un comparto al centro di tante polemiche. In ogni caso, un Settore ‘tuttologo’, che fa il paio con quello del ‘Patrimonio’, dove pure si intrecciano gestione contabile e adempimenti tecnici, appare davvero uno sproposito per i carichi attribuiti a chi dovrà sopportarli. Salvo prova contraria. Eppure, nei testi è scritto che una organizzazione deve essere semplice e coerente, rispettosa delle peculiarità, delle affinità e delle competenze. Anche queste sono osservazioni che, infine, spingono a fare una proposta del tutto nuova rispetto all’elaborato dell’Ente.
Nell’Organigramma che segue, a parte le posizioni superiori, tra cui quelle del Segretario e del Direttore Generale, separate come per Legge (fonte: artt. 99-108 TUEL), la parte operativa è formata solo da 5 Aree le cui denominazioni sono coerenti con i compiti da svolgere, come lo sono quelle dei relativi Settori. Tra gli Uffici di Direzione è inserito quello degli ‘Affari Generali’, che deve supportare la struttura, non altro.
Nell’’Area Finanziaria’, sono inclusi Bilancio e Tributi, nonché la gestione dei beni del Patrimoniali e delle Partecipate. La ricchezza della Comunità deve godere di un’amministrazione esclusiva.
Nell’’Area Servizi ai Cittadini’, è introdotta la nuova struttura dedicata ai ‘Servizi Culturali e Sociali’ per assicurare la cura delle memorie storiche e artistiche, delle Biblioteche (!), dei Musei (!), delle Manifestazioni, delle Spiagge, dello Sport, delle Arti e di ogni altra utilità in grado di migliorare la qualità della vita quotidiana.
Nell’’Area Servizi alla Comunità’, sono compresi la ‘Tutela del Territorio e dell’Ambiente’, la ‘Mobilità e Trasporti’ e i Servizi relativi alle ‘Autorizzazioni all’Economia’. La salute fisica e la serenità dipendono da questi.
Nell’’Area Opere Pubbliche’ sono previste le attività volte allo sviluppo infrastrutturale ed edilizio.
Nell’’Area Servizi Tecnici’ ci sono la ‘Manutenzione Urbana’, la ‘Sicurezza’ e l’’Economato’.
Questo è l’Organigramma:
foto 2 – Organigramma Ali per la Città
Le diversità con l’Ente non sono nella disposizione grafica o nelle denominazioni, ma nella previsione di posizioni organizzative chiare con compiti altrettanto chiari, senza interferenze o supremazie, per garantire risposte immediate e professionali alle richieste dei cittadini. Ovviamente, il ‘Funzionigramma’ (!) è qui omesso per motivi di spazio. ‘Fare bene quel che merita di essere fatto bene’ (fonte: barone Stanhope) è il presupposto per riprendere la via del riscatto economico, morale, sociale, culturale e anche psicologico della Città. Forse, sul nuovo ordinamento, converrebbe riflettere ancora. “Fatelo, per favore, nell’interesse di chi verrà dopo di noi”.
*Ali per la Città