“Sopire, troncare…troncare, sopire, son cose da finirsi tra noi, da seppellirsi qui, cose che a rimestarle troppo si fa peggio…o non se ne viene a capo, o vengono fuori cent’altri imbrogli…quindi sopire, troncare, troncare, sopire. A parlare così in TV non era il famoso Conte zio dei Promessi Sposi, ma il mio vecchio, caro amico Enzo Napoli, Sindaco di Salerno. A lui il compito di “rassettare le malefatte”! Ed è un compito che in verità svolge meravigliosamente bene, soprattutto quando deve impegnarsi per evitare “un’iliade di guai”. Il Sindaco Enzo Napoli, a differenza però del Conte zio, non sa essere tronfio e vanaglorioso, né è capace di minacciare e lusingare per raggiungere uno scopo, ha semplicemente una mansione che egli per altro svolge egregiamente: la difesa dello status quo, il mantenimento di un equilibrio politico. Che, temendo possa perdere la sua attuale solida stabilità, non si azzarda a mettere mai in discussione o a esaminare criticamente. Ed anche in questa occasione il Sindaco Napoli deve recitare il copione cui ama attenersi: minimizzare, ridimensionare, sdramatizzare. Ma stavolta non funziona! Sono in tanti fortunatamente a ritenere che l’etica e l’onestà dei comportamenti dovrebbero prevalere, che la politica ha il compito di educare al rispetto degli impegni assunti. Ancora una volta al Sindaco va ricordato che l’attuale maggioranza è il prodotto di un accordo elettorale sottoscritto alla vigilia delle elezioni del 2021, e grazie al quale la coalizione di centro-sinistra vinse al primo turno con i voti determinanti dei Popolari e Moderati. Se quegli accordi ed impegni stipulati venissero meno, verrebbe meno anche ogni vincolo di solidarietà politica. Il Pd e il suo Sindaco possono benissimo fare orecchi da mercante, ben conoscendo però che le dinamiche politiche sono imprevedibili e che altri appuntamenti elettorali, ormai dietro l’angolo, vedrebbero la rottura di ogni rapporto di collaborazione politica. In caso contrario dovremmo amaramente dedurre che il buon Enzo Napoli, smessi i panni del Conte zio, preferisce indossare quelli di don Abbondio.





