di Monica De Santis
E’ ancora in attesa di una risposta da parte del Prefetto di Salerno, il sindaco di Scafati Cristoforo Salvati, che nella giornata di martedì aveva chiesto la convocazione di un comitato per l’;ordine pubblico e la sicurezza… “Sono ancora in attesa di una risposta da parte dal Prefetto di Salerno al quale ho scritto dopo l’ennesimo episodio di violenza che si è verificato nella mia città. Purtroppo alcuni giorni fa si è verificato un accoltellamento tra giovani. Questo fatto potrebbe essere la spia o di un disagio giovanile oppure potrebbe essere il segnale di qualcosa di diverso. Sappiamo bene che a Scafati abbiamo purtroppo una problematica legata all’uso e spaccio di droga. Infatti settimana scorsa è stato gambizzato un incesurato che sembrerebbe essere legato proprio al traffico di stupefacenti. Ecco quest episodio e quello che si è verificato alcuni giorni fa ci impongono di elevare il livello di attenzione su tutto il territorio ed in particolare nei pressi del centro commerciale “Plaza”, che è uno dei luoghi della città di maggiore incontro specie da parte dei giovani, ora che siamo usciti dalla zona rossa ed arancione. – spiega ancora il primo cittadino di Scafati – E questo lo si può capire, dopo tanti mesi di restrizioni si ha voglia di rincrontrarsi e stare insieme. Però questi atti di violenza sono segnali che non possono essere sottovalutati. Ecco perchè ho scritto al Prefetto chiedendo la convocazione di un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza perché è chiaro che avendo problemi di organico nella polizia municipale vi è una grande difficoltà a controllare tutto il territorio e a mantenere un livello di sicurezza adeguato. altra cosa importante è che non deve essere sottovalutata è che la mia città vive un po’ a metà tra il territorio del salernitano e quello napoletano e quindi purtroppo presenta le influenze negative di entrambe le parti. Gli inquirenti stanno ancora lavorando per capire cosa ci sia davvero dietro all’ultimo episodio di violenza, ma in attesa di risposte è giusto aumentare i controlli ed alzare il livello di attenzione per cercare di garantire una città più sicura per tutti, soprattutto per i giovani che chiedono più spazi. Abbiamo recuperato la villa comunale, ma comunque resta il Plaza il punto di ritrovo di questi ragazzi, ed il punto dove maggiormente si creano dissordini. Anche i commercianti della zona mi hanno chiesto maggiori controlli e sicurezza ed anche per loro dobbiamo garantire un piano di controlli efficiente. – prosegue Salvati – Abbiamo dato ulteriore impulso all’azione quotidiana della nostra Polizia locale, con l’obiettivo di garantire una maggiore presenza dello Stato in strada ed aumentare la percezione di protezione da parte dei cittadini. Ad oggi abbiamo aumentato i controlli da parte della polizia municipale, ma con un organico di 30 vigili che si devono occupare di diverse pratiche che vanno dal commercio alla viabilità, all’ordine pubblico, etc.. ovviamente non si può pensare di riuscire a fare tutto. Nessuno deve dimenticare che Scafati è una città che è cresciuta tantissimo per numero di abitanti, mentre i dipendenti comunali vanno in pensione e come per tutti i comuni d’Italia non riusciamo ad avere il giusto ricambio e quindi ad offrire quei servizi minimi essenziali per la popolazione. – dichiara il sindaco di Scafati – Nel corso dell’ultimo consiglio comunale abbiamo elevato il livello della tenenza dei carabinieri a compagnia, grazie anche alla disponibilità che c’è stata data dal colonnello Trombetti. Ora stiamo cercando dei locali idoneei perchè ovviamente le esigenze di una compagnia dei carabinieri sono maggiori rispetto ad una tenenza. Ma questo era un passaggio doveroso, perchè la mia città, Scafati, si merita di avere una compagnia dei carabinieri, anche perchè voglio continuare a dirlo, sul nostro territorio, vista la posizione geografica, insistono diversi clan criminali”. Cristoforo Salvati infine conclude invitando i giovani… “a riscoprire i valori di una volta. Purtroppo questi episodi di violenza giovanile, sono frutto anche dell’educazione che questi ragazzi hanno ricevuto e dell’ambiente familiare nel quale sono cresciuti. Ecco invito i nostri giovani a fare un passo indietro e a cercare di capire che la violenza non porta da nessuna parte, ma che se si ritorna ad osservare l’educazione e il rispetto dei nostri nonni, forse riusciremo a vivere tutti in un mondo migliore”.