Soluzione ancora lontana per la vertenza che coinvolge i quasi 200 lavoratori di Salerno Solidale, la società partecipata del Comune di Salerno impegnata nell’assistenza ad anziani e disabili. Martedì alle 11 è stato convocato in Prefettura un “tavolo di raffreddamento” che vedrà la partecipazione dei sindacati.
«La situazione è davvero difficile – spiega il segretario provinciale della Cisl Matteo Buono – e non riusciamo più a tenerla sotto controllo. Spero che il tavolo di raffreddamento serva per dare una scossa, per svegliare un po’ tutti dal torpore anche se temo che i problemi reali, per Salerno Solidale e i suoi lavoratori, resteranno. Si può anche arrivare a pagare lo stipendio arretrato ma non si risolverà il problema “strutturale”. L’unico committente della società è il Comune di Salerno: e se Palazzo di città non ha cassa non si riuscirà ad andare avanti. Con un rischio drammatico, quello di dover assistere ad un taglio ai servizi destinati ad una platea di soggetti che hanno bisogno di assistenza».
200 i lavoratori coinvolti
La vertenza vede coinvolti 200 lavoratori, di cui 125 a tempo indeterminato, 40 a tempo determinato, 40 a progetto e 35 con un contratto di lavoro interinale, per i quali si aggiunge il rischio concreto di non vedere rinnovato il contratto.
«E’ una situazione molto delicata – incalza Buono – anche perché siamo consapevoli un po’ tutti che Salerno Solidale (così come Salerno Pulita, ndr) non è una società “appetibile” dal punto di vista finanziario. L’assenza di manifestazioni d’interesse deve farci riflettere e deve portare tutti, sindaco in testa, alla ricerca di una soluzione. In occasione dell’ultimo incontro abbiamo suggerito, in assenza di manifestazioni di interesse, di mantenere una proprietà percentuale anche minima pubblica e magari di creare una “holding” con qualche azienda più appetibile. E’ facile vendere la Centrale del Latte, Salerno Energia e Salerno Mobilità. E per Salerno Pulita e Salerno Solidale che destino vogliamo prevedere? Vorremmo saperlo dal sindaco ma da un po’ di tempo a questa parte abbiamo difficoltà a colloquiare con il primo cittadino».
Invitato anche De Luca
Alla riunione di martedì è stato invitato anche Vincenzo De Luca. La speranza dei sindacati è che il sindaco di Salerno prenda parte alla riunione.
«Abbiamo richiesto la sua presenza – spiega Buono – e ci auguriamo che risponda all’appello, anche se credo che sia una speranza vana. Noi, in ogni caso, abbiamo la necessità di avere segnali forti sulle partecipate. Si procede a strappi, si accelera e si decelera, e in tutta sincerità non riusciamo a capire quale sia il disegno su queste due partecipate che se da una parte non hanno mercato dall’altro sono le più necessarie per la città. Sono società che assicurano i servizi essenziali al miglioramento della qualità della vita. La soluzione tampone di uno stipendio pagato non basta. De Luca non può minimizzare la situazione o prenderla sottogamba. Il rischio della sospensione dei servizi c’è: spero in un segnale forte, anche di rottura. Il sindaco faccia qualcosa e si muovano anche i membri del Cda, in modo chiaro e deciso. Se non si è in grado di proseguire – conclude il segretario provinciale della Cisl – il consiglio di amministrazione rassegni le dimissioni».
27 aprile 2013