di Marta Naddei
Un cartello di inizio lavori. In sostanza, è questo che ieri mattina è stato inaugurato – a dire il vero senza nastri e senza neanche il discorso dalla ormai nota pedana blu – ieri mattina a Salerno: il cartello di avvio lavori del secondo lotto di Piazza della Libertà. Insomma, come da nota ufficiale del Comune di Salerno, è stato dato il via alle «installazioni preliminari all’allestimento del cantiere». Il cantiere in questione è quello della “passeggiata” che costeggerà Piazza della Libertà, il prolungamento dell’ultimo tratto del lungomare: i lavori saranno realizzati dal “Gruppo Piccolo – Clp costruzioni” di Pomigliano d’Arco e dovrebbero essere conclusi entro novanta giorni dal loro avvio. A questi primi lavori ne seguiranno altri che, però, potranno prendere avvio soltanto una volta avvenuto il ripristino dei solai dei locali commerciali.
Già perché sullo sfondo insiste ancora una Piazza della Libertà ceduta, senza più ditta esecutrice – ovvero il consorzio Teckton, con cui il Comune di Salerno ha sciolto ogni legame contrattuale -, con una gara da riappaltare (per un costo di circa 9 milioni di euro) e con la spada di Damocle del sequestro giudiziario da parte della Procura della Repubblica; un sequestro sospeso per procedere alla messa in sicurezza del cantiere. Il tutto con lo spettro della data del 31 dicembre 2015, giorno in cui – se l’opera non dovesse essere stata ancora completata – il Comune di Salerno dovrà restituire all’Unione europea i finanziamenti ricevuti. Finanziamenti che solo qualche giorno fa sono finiti nel mirino del Movimento Cinque Stelle che ha denunciato una distrazione proprio di queste risorse, parte delle quali inizialmente erano destinate al ripristino del centro storico di Salerno.
Presenti, ieri mattina, tanto Vincenzo Napoli quanto Vincenzo De Luca ma questa volta il “passaggio di forbici” dal sindaco facente funzioni all’ex primo cittadino decaduto non c’è stato. Così come non c’è stato alcun discorso ufficiale.
Cosa diversa potrebbe invece accadere questa mattina, nel corso dell’inaugurazione – l’ennesima – del sottopasso della Lungoirno.