La città di Salerno ha celebrato con rinnovato fervore il suo leggendario passato e l’impegno costante verso il futuro della salute e della cultura, ospitando le XXVI Giornate della Scuola Medica Salernitana presso lo storico Salone dei Marmi. L’evento, culmine di un’eredità che affonda le radici nella prima e più illustre istituzione medica del mondo, ha rappresentato un crocevia di eccellenze, culminato con la cerimonia di consegna dei prestigiosi riconoscimenti “Lumen et Magister” e “Premio Trotula”. Un momento di riflessione sulla medicina di ieri, di oggi e di domani, sottolineato dalla solennità della “Cerimonia del Mantello” per i nuovi Magister e l’assegnazione della “Gran Croce al Merito”. Il convegno inaugurale, guidato da Gabriele Bojano, scrittore e giornalista del Corriere della Sera, ha posto l’accento sulla responsabilità etica del curare, un tema che risuona profondamente con i valori tramandati dalla Schola Salernitana. Ma è stata la cerimonia di premiazione ad accendere i riflettori sui talenti contemporanei che incarnano lo spirito di eccellenza. Tra i momenti più significativi, la consegna del Premio Internazionale “Lumen et Magister” alla carriera alla Professoressa Raffaella Buzzetti, attuale Presidente della Società Italiana di Diabetologia. Un riconoscimento che non si limita alla celebrazione di un percorso professionale, ma che esalta la dedizione alla ricerca scientifica e l’impatto sulla vita dei pazienti. La Dottoressa Pasqualina Memoli, Dirigente Medico e Vice Sindaca di Salerno, ha partecipato con entusiasmo e profonda convinzione, evidenziando il valore intrinseco della missione medica e culturale che la Scuola Medica Salernitana continua a incarnare. La sua voce si è fatta interprete della filosofia che anima l’istituzione in un’epoca di sfide sanitarie globali. “La Scuola Medica Salernitana ci insegna una lezione fondamentale e atemporale”, ha dichiarato la Dott.ssa Memoli, con una chiarezza che ha catturato l’attenzione della platea. “Ci insegna a stare decisamente dalla parte della vita, noi medici, infatti, abbiamo il privilegio e l’onere di custodire la vita, specialmente quando essa si manifesta nelle sue fasi di maggiore fragilità”. Il Premio alla carriera, come quello conferito alla Professoressa Buzzetti, è stato descritto da Paky Memoli non solo come un onore individuale, ma come un simbolo di una responsabilità condivisa. “Questo premio alla carriera è un riconoscimento di grande responsabilità, che è stato giustamente riconosciuto non soltanto alla Professoressa Buzzetti per il suo incredibile lavoro in campo diabetologico, ma anche a numerose altre persone che si sono distinte nel mondo della scienza e, non da meno, nel mondo dell’arte”, ha proseguito. L’elenco dei premiati ha abbracciato diverse discipline, riconoscendo figure di spicco come il Prof. Christopher Rowland Payne, insignito per la Ricerca, e il Dott. Francesco Soriano, tra gli Accademici della Gran Croce. Un mosaico di personalità che riflette la visione olistica della salute ereditata da Salerno, in cui corpo e spirito si intersecano. La Dott.ssa Memoli ha inoltre voluto sottolineare il significato profondo di questi riconoscimenti in termini di merito e valorizzazione. “È un vero e proprio riconoscimento al merito che va ben oltre la semplice onorificenza”, ha spiegato. “Significa concretamente la valorizzazione del talento e dell’impegno che, giorno dopo giorno, vengono profusi, andando a premiare l’eccellente risultato raggiunto da queste persone nei rispettivi campi”. Il discorso si è concluso con un vibrante omaggio alla città ospitante, un’affermazione del legame indissolubile tra l’istituzione e il suo territorio. “Ricevere questo premio ha, per me come per tutti i premiati, il valore di un omaggio alla città di Salerno”, ha affermato la Vice Sindaca. “È un modo per celebrare pubblicamente le risorse umane di eccellenza che il nostro territorio esprime, risorse che vengono costantemente impiegate al servizio della scienza, della cultura e dell’arte, perpetuando così la gloriosa tradizione della Scuola Medica Salernitana nel Terzo Millennio”. L’evento, dunque, non è stato solo una celebrazione del passato, ma un forte segnale di vitalità e di proiezione verso un futuro in cui la lezione salernitana di cura e conoscenza rimane un faro di speranza e progresso. La sinergia tra medicina, ricerca e cultura si è confermata la vera essenza di queste giornate, capaci di onorare la storia guardando con fiducia al domani.





