di Alfonso Malangone*
La delibera del Bilancio di Previsione triennale 2025-2027, nel Consiglio del 20/03 scorso, è stata accompagnata da dichiarazioni confortanti dell’Assessora al ramo sulla tenuta finanziaria del Comune e sulla sostenibilità di importanti progetti di riqualificazione e recupero delle aree urbane. Nel documento approvato, i lavori programmati nel triennio sono stati quantificati in ben 287,0milioni di euro. Fa riflettere, però, che l’impegno per il 2025 sia pari solo a 20,9milioni e che, nei due anni successivi, la spesa diventi rispettivamente di 116,1m e 150m. Come a dire: per adesso, si farà quello che si può realmente fare, per dopo, si può avere più fantasia. In ogni caso, tra le opere elencate è meritevole di apprezzamento l’attenzione dedicata alla messa in sicurezza delle Scuole, proprio in questi giorni fonte di polemiche, e al potenziamento dell’impiantistica sportiva, dopo i ritardi accumulati nel corso di almeno un decennio. Bene così. Anche perché, è noto che Scuola e Sport sono assolutamente complementari ai fini di una crescita armoniosa e completa delle giovani generazioni integrando sviluppo culturale e rigore morale sulla base di principi di lealtà, di onestà, di rispetto, di sana competizione. Peraltro, nelle discussioni quotidiane, a qualsiasi livello, la responsabilità del progressivo degrado sociale è attribuita proprio a offerte carenti sia in ambito educativo che in quello sportivo. E, su questo, davvero c’è molto da fare in Città. Dal punto di vista scolastico, è necessario premettere che spettano al Comune le Scuole materne, elementari e secondarie di primo grado, mentre è la Provincia a doversi occupare delle secondarie di secondo grado (fonte: art. 85 Dlgs 16/04/94 n. 297). Ciò posto, secondo una rilevazione aggiornata al Novembre 2024, sono presenti in Città 31 Scuole per l’infanzia, 32 primarie e 13 secondarie di primo grado (fonte: amm.com.it). A collaterale, però, sul sito del Comune non sembra sia disponibile l’elenco dettagliato delle strutture gestite accompagnato dalla descrizione della loro idoneità fisica, soprattutto per il rischio sismico. In tempo di terremoti, è un dato importante. Da qualche parte, però, si legge di 50 “fabbricati ad uso scolastico”, di cui 26 destinati alle secondarie di primo grado. Questa, comunque, è una notizia informale riferita facendo salvo ogni errore. Così, per conoscere le condizioni effettive dei vari immobili, è necessario far riferimento alle criticità ricorrenti denunciate dai cittadini e alle impressioni tratte dalla vista dei fabbricati, spesso degradati, fermo restando che per la loro età, talora quasi centenaria, essi non possono certamente rispettare le linee guida edilizie fornite dal Ministero (fonte: Miur). In sostanza, gli unici interventi di recupero potrebbero essere quelli dell’abbattimento integrale con successiva ricostruzione, a parte gli edifici storico-culturali. Del resto, lo si sta già facendo per le Scuole Gatto e Ventre. Con queste premesse, per quanto sia stato confortante sentir dire che il 2025 sarà l’anno della svolta, la lettura dell’elenco delle opere programmate non sembra indurre a un particolare ottimismo. Infatti, a parte i cantieri già aperti, per quest’anno è previsto un unico e solo intervento per la Scuola Saragat: prevenzione incendi per 200.000 euro, da chiedere a mutuo. Poi, NON C’E’ ALTRO. Nel 2026, invece, c’è l’Alemagna, da demolire e ricostruire nel corso di almeno tre anni, con 5,5milioni di fondi regionali dichiarati già disponibili. Ci sono, poi, ulteriori interventi probabilmente ancora privi di copertura finanziaria. In sintesi, sono citati, con cantieri di durata almeno triennale: la Monterisi, intervento parziale per 2,5milioni; la Posidonia, adeguamento sismico per 9,5milioni; la Mari, adeguamento sismico per 9,4milioni; la Buonocore, adeguamento sismico per 3,2milioni; la De Vecchi, adeguamento sismico per 4,0milioni; la Medaglie d’Oro, adeguamento sismico per 5,5milioni. Cioè, c’è tantissimo da fare, a condizione di trovare i soldi, mentre altre Scuole restano in attesa. Come dicono in Tv: “Che Dio ci aiuti!”, almeno per chi crede. Una precisazione: le informazioni sono rese salvo ogni errore. Per gli impianti sportivi, molto si è parlato dell’Arechi che, però, essendo uno stadio, non serve. Peraltro, per i problemi dell’appalto, neppure si sa come finirà. Invece, da almeno sei mesi si è in attesa dell’avvio dei lavori per il nuovo Palazzo dello Sport, mentre va avanti il Palazzetto di Mariconda da finire nel 2026. A parte questo, nel 2025 ci sono: – il recupero del campo XXIV Maggio per 470.000 euro, forse da reperire con un mutuo, sebbene l’intervento sia classificato con priorità media, cioè non urgente; – la manutenzione di impianti diversi, non dichiarati, per 300.000 euro, sempre con mutuo. Poi, ci sono le piscine: – Vitale, da ristrutturare per 2,6milioni, ma sembra siano disponibili fondi per 1,3m; – Vigor, adeguamento funzionale per 1,8milioni, ma non ci sarebbero ancora i fondi. La piscina Nicodemi, invece, già gestita dal 2010 da una società privata, sarà recuperata con un progetto di finanza, presentato dalla stessa, che consentirà di continuare l’utilizzo almeno per un altro decennio. Curiosità: questa modalità era stata proposta dalla Salernitana per l’Arechi, all’inizio della nuova avventura. La risposta fu negativa. Chissà cosa sarebbe successo se fosse stata consentita la ristrutturazione dello Stadio a spese della Società. Comunque, benché sia positivo il rinnovato interesse per lo Sport, l’unica cosa certa è che per i campi destinati a quelli cosiddetti minori nulla è stato previsto, considerato che per il Vestuti, utilizzabile per molte discipline, se ne parlerà nel 2026 se si troveranno 2,1milioni di euro, salvo errore. Come nulla si è sentito dire dei campetti di quartiere, con almeno una rete per la pallavolo e il basket, da utilizzare liberamente dai giovani, soprattutto se privi di mezzi economici, sull’esempio dei tanti telefilm americani di ‘Fonzie’ visti in tv almeno cinquant’anni fa. Ma, si sa, lì stanno avanti. Forse, di secoli. Così, come per le due generazioni precedenti, anche per quella attuale sarà necessario aspettare ancora del tempo per avere qualche metro vicino casa dove muoversi in libertà, pure in bici. Tra l’altro, salvo errore, sembra che la gara per la pista ciclabile sul Lungomare sia stata annullata. Evviva. Se per costruire una nuova Comunità è necessario curare l’educazione mentale e quella fisica dei giovani, come avviene in qualsiasi altra parte del mondo civile, allora sarebbe necessario riflettere meglio su cosa fare, subito, per questa finalità. In verità, è inaccettabile che solo oggi, nel 2025!, ci si ricordi della necessità di investire in Scuola e Sport per sostituire strutture fatiscenti, vergognose, abbandonate. In particolare, è davvero deprimente prendere atto delle criticità strutturali dei fabbricati scolastici e dei gravi rischi in testa ai piccoli studenti. Ci vorranno dai tre ai cinque anni, se ci saranno i soldi, per cambiare le cose e rasserenare tutti, anche coloro che potrebbero essere chiamati a rispondere in caso di eventi disgraziati. Intanto, con grande giubilo, è stato confermato l’investimento nell’area industriale, tra officine, depositi e olezzi di varia natura, per una piscina da 50milioni di euro dove ‘giovani pescecani’ potranno farsi riprendere nella veste di protagonisti di film destinati al mercato mondiale. Ai ‘giovani umani’, sarà forse offerto qualche ruolo di comparsa, auspicabilmente a bordo piscina, non dentro. Del resto, ad essere comparse, sono ormai abituati. Deliberare una simile spesa mentre gli studenti entrano in Scuole a rischio sismico, perché non ci sono i soldi, è una cosa definibile davvero strampalata. Detto senza offesa. Forse, sarebbe opportuno un chiarimento: “quante Scuole si possono fare con 50milioni?” La vita non è quello che accade intorno mentre si fa altro. La vita è quello che ciascuno fa, mentre altri girano intorno. Per questo, chi non ha la fortuna di fare qualcosa, non vive. Ancor più se, non per sua colpa, ha passato la gioventù passeggiando in tondo, senza fine, perché tanti soldi, troppi, sono stati spesi per obiettivi ritenuti prioritari piuttosto di investirli per il loro benessere fisico e mentale, e per la civiltà dell’intera Città. Chi comprenderà di non aver vissuto degnamente, difficilmente potrà perdonare. Anche se si chiedesse scusa. Questa Città ha bisogno di amore. *Ali per la Città





