di Erika Noschese
Fidalma Mei. Non è solo un nome, non è solo una donna, non è solo una vittima: si tratta dell’ultima vittima registrata in uno dei tratti di strada più semplici in assoluto da gestire, amministrare e regolamentare per la salvaguardia dei cittadini. Una strada larga, addirittura tre corsie, totalmente dritta, che si potrebbe chiedere alla Federazione Italiana di Atletica Leggera di svolgere lì le competizioni per gli Assoluti dei 100 metri piani: invece, nonostante ciò e nonostante una lista di decessi in costante aumento, continuiamo a piangere su una strada composta da asfalto, lacrime e sangue. Pochi minuti dopo le otto del mattino: Fidalma, 78enne residente nel quartiere Torrione, ex moglie del maestro Tonino Florio, musicista molto noto a Salerno venuto a mancare di recente, per dinamiche ancora da accertare, si ritrova investita da un’automobile in transito. Stando alle prime ipotesi di ricostruzione degli eventi, sembrerebbe che la donna fosse in fase di attraversamento della strada per recarsi alla fermata dell’autobus, situata a pochi metri dal lido Aurora. A quel punto la colpisce un suv, un Bmw, guidato da un 40enne salernitano (R. M. le sue iniziali): l’uomo si è inizialmente fermato per soccorrere la donna, ma era ovvio e necessario che la si dovesse trasportare in ospedale in seguito alle ferite riportate a causa dell’impatto. All’arrivo dei soccorsi, la donna è stata trasportata in codice rosso all’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno, auspicando un disperato tentativo di salvare la donna. Nulla da fare, purtroppo, a causa delle ferite riportate che non hanno lasciato scampo alla Mei. Nel frattempo, il 40enne è stato sottoposto agli esami tossicologici: una volta ottenuti gli esiti, sarà condotto presso il comando di Polizia Municipale per gli ulteriori accertamenti del caso. La sua auto, intanto, è stata sottoposto a sequestro sempre dalla Polizia Municipale, che avrà il compito di chiarire le dinamiche che hanno portato al tragico epilogo di ieri mattina. Proprio la Polizia Municipale, già durante i primi rilievi, ha notato che quel tratto di strada non fosse neanche coperto dalle videocamere di sorveglianza: un ulteriore effetto della superficialità di chi amministra e gestisce le deleghe direttamente coinvolgibili nel caso, a tal punto da rendere difficile la messa in sicurezza di una delle strade di più semplice gestione. Come già detto, non si tratta del primo caso di morte registrato in quel tratto di strada: era il 7 agosto del 2013 quando Silvio Adinolfi, classe 1937 e proprietario del lido Aurora, fu investito mortalmente da un centauro mentre attraversava la strada. E ancora a febbraio del 2023, quando un altro motociclista investì e uccise sul colpo una povera vittima 84enne. L’amministrazione ha provato, evidentemente senza riuscirci, a correre ai ripari con varie installazioni: dapprima con la nuova segnaletica, poi con i sensori luminosi, infine con i semafori intelligenti annunciati ad aprile 2024 e montati, lentamente, a partire da agosto dello stesso anno. Misure a dir poco insufficienti, considerando l’ennesimo triste epilogo che ci ritroviamo a raccontare e descrivere.