di Erika Noschese
“Decine di chilometri di cavi e milioni di lampade a led a basso consumo energetico creano delle fantastiche figure e composizioni che attingono al mito, alla natura, agli elementi siderali, alle creature dell’universo, alla storia. La manifestazione ideata da Vincenzo De Luca, allora Sindaco della città ed oggi Presidente della Regione Campania, è organizzata dal Comune di Salerno – Sindaco Vincenzo Napoli – grazie al contributo della Regione Campania. Un’esposizione da vivere lasciandosi coinvolgere in una magica atmosfera che conquista grandi e piccini. Luci d’Artista a Salerno è il trionfo della fantasia, la metafora della luce e dei colori che vincono la cupezza ed il freddo del buio. Tanti saranno gli eventi culturali per tutta la famiglia che accompagneranno la manifestazione, anche grazie alla sinergia con le associazioni di categoria: dalla rassegna Musica d’Artista promossa dal Teatro Municipale Giuseppe Verdi a Jazz in Luce, dai mercatini alle fiabe e i folletti per i più piccoli; e ancora mostre ed esposizioni e tante iniziative nei quartieri. Salernitani e turisti potranno così vivere la magica atmosfera delle Luci ed insieme godere di tanti, diversi momenti di svago”. Virgolettato lunghissimo, ma non è una dichiarazione e non è fantasia: è quanto il Comune di Salerno, sul proprio sito istituzionale, comunica al mondo del web per presentare l’evento Luci d’Artista 2024-2025, che si protrarrà fino al prossimo due febbraio. Perché tanta attenzione a questa presentazione? Perché, ancora una volta, bisogna tendere la mano verso chi lavora con dedizione e coraggio nonostante le condizioni non siano affatto ottimali. Su tutti, bisogna valorizzare chi ha avuto la forza di tenere l’infopoint del Comune di Salerno aperto, a disposizione di chiunque volesse informazioni circa i “tanti eventi culturali per tutta la famiglia che accompagneranno la manifestazione”, per dirne una. Se, infatti, non è passato inosservato ai cittadini quanto sia architettonicamente e luminosamente valorizzato, in pieno centro, l’ex palazzo delle Poste Centrali mentre il teatro “Verdi” quasi stenta a presentarsi, esternamente, a un visitatore, sarebbe altrettanto onesto ammettere che non è passato inosservato, quest’anno così come gli altri anni, che “i tanti eventi culturali” in realtà si riducono a pochi fotogrammi di una città che avrebbe tanto bisogno di fruibilità culturale e che, invece, si ritrova tutti i suoi principali punti d’interesse chiusi a chiave con doppia mandata. Andare al Castello Arechi sembra ormai possibile solo per gli amanti del trekking, così come programmare una visita al museo virtuale della Scuola medica salernitana (che già era ridotto ai minimi termini, nonostante i sacrifici di una cooperativa che provava a tenerlo in vita insieme al Museo Papi, salvo poi ritrovarsi sfrattati) pare a dir poco utopistico. In compenso si può sperare, soltanto in alcune precise vie del centro, in una rivalsa del commercio di prossimità auspicato dall’amministrazione comunale che, però, non ha probabilmente notato che la città di Salerno non è composta soltanto dal Corso Vittorio Emanuele e da via Mercanti ma, paradossalmente, da tante altre strade e quartieri che, invece, le serrande le hanno ben chiuse. Strano a dirsi, visti “i tanti eventi culturali” previsti durante l’intera kermesse delle Luci d’Artista, eppure è così. Con buona pace dei poveri addetti all’infopoint, costretti a far fronte a un calendario tutt’altro che ricco e che, si spera, possano quantomeno suggerire dove sarà possibile mangiare una buona pizza in città.