Qualche anno più dei cento sono passati da quando l’amministrazione comunale decise di dedicare i due principali assi viari alle città di Trento e Trieste. Le due città erano i due capoluoghi simbolici della grande guerra che tanti lutti e dolori avevano richiesto ai cittadini di Salerno per la loro liberazione. Allora Simbolicamente tutta la città abbracciava Trento, da oriente mentre alla portuale Trieste, a occidente si dedicò il nascente lungomare. Sul cardine del nuovo lungomare si costruì l’istituto scolastico occidentale, oggi Barra. Quasi una premonizione casuale di quanto avvenne ad ottobre 1954 allorché per l’alluvione catastrofica quella struttura fu luogo di prima accoglienza per alluvionati e sfollati. Se quel giorno fu data tragica per Salerno, essa fu data storica per la città di Trieste tornata nei confini italiani dopo la tragica Seconda guerra mondiale. I triestini mentre festeggiavano la seconda italica redenzione seppero dei nostri drammi. Non furono distratti dai festeggiamenti, tanto che proprio da Trieste mosse una delle prime colonne di aiuto arrivate tra i primi aiuti in una piazza Amendola mesta e dolente. Fratellanza tra cittadini gemellata nel dolore. Sono passati 70 anni, gli alluvionati di allora non dimenticano, Salerno e Canalone ricordano con gratitudine perché è storia. Ricordo di vicinanza, fratellanza ricordata e riaffermato dai rispettivi sindaci ieri nel sala del sindaco La delegazione triestina con il sindaco Roberto Dipiazza e altre autorità al seguito è stata accolta dal sindaco Vincenzo Napoli, insieme alle autorità Salernitane con in testa il presidente Prete che si è speso tantissimo per questo evento ricco ed emozionante. Presente una rappresentanza del comitato di Canalone che ha avuto modo di anticipare le manifestazioni in allestimento a ricordo del 70 anniversario proprio nel rione simbolo del tragico evento. Vincenzo Sica Del Comitato del rione Canalone
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