
Salerno. Droga per 11 piazze di spaccio, pene per cento anni con forte sconto rispetto alla richiesta della Dda (pm Elena Guarino) che aveva avanzato istanza per quasi due secoli e mezzo di reclusione a carico di 18 imputati. Per alcuni è caduto l’aggravante contestato dalla pubblica accusa. Nove anni a testa per Aniello Romano (difeso da Ivan Nigro) per il quale erano stati chiesti 18 anni, Giuseppe Concilio e Cirio Gaeta, 7 anni e 2 mesi per Ciro Caramico, 6 anni per Valerio Ramaglia 5 anni e 4 mesi per Giuseppe Ottati, 4 anni e 2 mesi per Raffaele Barbarulo, Andrea Giordano, 4 anni e 8 mesi per Antonio Noschese e 4 anni e 2 mesi per Marco Ferraiolo, 4 anni per Vincenzo Ventura, 4 anni e 4 mesi per Francesco Cataldo, quindi 3 anni per Antonio Musto (difeso da Michele e Francesca Sarno) per il quale la procura aveva chiesto 10 anni, per gli altri pene per tre anni a testa di reclusione e sanzioni per oltre 10mila euro per ogni imputato. E’ quanto stabilito dal gup del Tribunale di Salerno Campanile al termine del rito abbreviato Il blitz è quello del dicembre del 2022 con arresti e indagati. Secondo la pubbica accusa il pescivendolo Aniello Romano di Salerno, pur essendo agli arresti domiciliari, sarebbe stato il capo di un grosso giro di cocaina, crack, eroina e hashish. Ciro Gaeta sarebbe stata direttore dello spaccio di ingenti quantità di droga eseguendo le indicazioni di Aniello Romano che si trovava agli arresti domiciliari, avrebbe mantenuto i contatti con i fornitori e avrebbe curato le forniture alle 12 piazze di spaccio. Giuseppe Concilio sarebbe stato un organizzatore del gruppo, tra l’altro trasportando e consegnando la droga. Secondo le accuse, Ciro Romano, alias «chiacchiell», gestiva una piazza a Mariconda (tre anni e 2 mes)); Marco Ferraiolo una nel rione Sant’Eustachi; Vincenzo Campanile (3 anni e 4 mesi), detto «’o palestrat», nella zona Fratte Vestuti, e per il quale erano stati chiesti 14 anni di carcere; Giuseppe Ottati, «pipino», a Pastena; Andrea Giordano nella zona Fuorni San Leonardo; per Antonio Noschese, alias «pupatell» e che gestiva una piazza di spaccio a Matierno e Francesco Cataldo avrebbe gestito la piazza di spaccio a Giffoni Valle Piana; Antonio Musto (Antonello) ne gestiva una ad Agropoli mentre a Baronissi c’era Roberto Ivan Sabatino (3 anni) e Vincenzo Ventura (4 anni) a San Mango Piemonte Giuseppe D’Auria (3 anni e 9 mesi)e Adelaide Notari (3 anni e 2 mesi) sarebbero stati gli stabili canali di rifornimento delle partite di sostanze stupefacenti acquistate.