Salerno. Consiglio comunale. Bilancio, Polverino diventa assessore - Le Cronache Attualità

di Erika Noschese

Buona la prima per l’assessore al Bilancio del Comune di Salerno Fabio Polverino. No, non è un errore ma quanto emerso ieri dal consiglio comunale che vedeva tra i punti all’Ordine del giorno il bilancio e il pacchetto dei provvedimenti finanziari, spiegati nel dettaglio dal consigliere e presidente della commissione Bilancio. L’assessore Eva Avossa si è limitata a leggere la relazione, ribadendo però che la sua è una «spiegazione politica» perché la «parte tecnica viene svolta dall’assetto tecnico del Comune». Per la Avossa «possiamo ritenerci soddisfatti per i risultati ottenuti. Il 2024 è stato un anno di transizione perché alcune delle procedure che sono state messe in campo per il riequlibrio finanziario hanno subito qualche leggero rallentamento – ha spiegato l’assessore – C’è una visione ottimistica circa il futuro. Al 31 dicembre abbiamo chiuso con un fondo di cassa di circa 13 milioni. Ad oggi non abbiamo attinto ad anticipazioni di tesoreria se non per un solo giorno, per una somma che è stata ricostituita. Per quanto riguarda la Tari, le modifiche sono tecniche apportate principalmente per emettere bollette che potrebbero essere annullate. Sempre sul fronte Tari si è provveduto ad una diminuzione del 2.5%, siamo sulla buona strada». Sul fronte dell’evasione l’assessore ha chiarito che c’è «motivo di prevedere un sensibile aumento delle riscossioni e sia perché è entrata a regime della nuova società che si occupa della riscossione dei tributi». Spetta poi al consigliere Polverino dettagliare e replicare alle accuse dei consiglieri di opposizione ma molto debole è stata la presa di posizione e la spiegazione della Avossa che ha “chiuso” il dibattito per poi passare alle votazioni. «Parliamo di un ente in dissesto che non riesce a garantire servizi efficienti al cittadino – ha attaccato il capogruppo di Forza Italia, Roberto Celano – Avossa omette di dire che utilizzamo i fondi vincolati per pagare le spese correnti e così blocchiamo le opere pubbliche. Diventa pericoloso continuare ad equilibrare entrate ed uscite in questo modo. Ed invece è quello che facciamo. Tutto ciò mi porta a dire che questo è un bilancio farlocco, perché ci sono evidenti incongruenze che andranno all’esame degli organi di controllo. Qui ci troviamo di fronte ad entrate sovrastimate. Mentre chiediamo continui sacrifici ai cittadini, noi non riusciamo ad offrire servizi sufficienti. L’amministrazione comunale, come si legge nella relazione, è consapevole che vi è un disavanzo di 33 milioni di euro e ne copre solo 25, mentre gli altri otto li dimentica: Chiedo alla segretaria che questo mio intervento vada in Procura, poi io mi riserverò di rivolgermi alla Corte dei Conti». E proprio il presidente della commissione Bilancio Polverino ha invitato il consigliere Celano ad inviare «la Pec al ministero ed ai revisori contabili. Il Mef è a conoscenza dei risultati. La presunta discrasia fra i dati è dovuta al fatto che la nota integrativa riporta i dati al 27 febbraio scorso, quindi a pre-consuntivo. Quindi quel dato è preudenziale. Siamo consapevoli che stiamo chiedendo ulteriori sacrifici ai cittadini, ma gli stessi devono essere consapevoli che questa amministrazione ha una visione, testimoniata dal Documento Unico di Programmazione». Duro anche l’attacco della consigliera Elisabetta Barone: «qui è già tutto deciso, altrimenti non spiega la volontà di inserire così tanti provvedimenti in un unico consiglio comunale. La tassa d’imbarco potrebbe andar bene ma solo per turisti e visitatori, non per i cittadini e per chi si sposta per recarsi a lavoro», ha detto la leader dell’opposizione che ha sottolineato anche lo spreco di risorse pubbliche per le partecipate ai danni dei cittadini. Intanto, su alcuni provvedimenti finanziari la maggioranza non si mostra così compatta: la consigliera di maggioranza Sara Petrone si è astenuta rispetto alla maggior parte dei provvedimenti; sul piano ordinario delle partecipate si sono astenuti, oltre alla Petrone, anche i consiglieri Mimmo De Maio e Luca Sorrentino che hanno scelto anche di non votare a favore del provvedimento unico di programmazione.