Una serata di ordinaria amministrazione si è trasformata in un incubo di disagi e paure per migliaia di pendolari e viaggiatori. Il ritrovamento di un ordigno bellico inesploso, un pericoloso residuo della Seconda Guerra Mondiale, ha bloccato per ore un nodo cruciale della rete ferroviaria, mettendo in ginocchio la circolazione lungo la dorsale Salerno-Reggio Calabria. L’allarme, scattato intorno alle 20:20 di ieri sera, ha innescato una complessa e tesa operazione di sicurezza che ha coinvolto le massime autorità, le forze dell’ordine e gli specialisti del Genio. Il fulcro dell’emergenza è stato il rinvenimento di una bomba inattiva ma caricata a fosforo, un ordigno lungo circa 50-60 centimetri. La scoperta è avvenuta in un punto di estrema sensibilità: a soli tre metri dal binario della tratta della metropolitana leggera di Salerno, proprio nei pressi della fermata Arechi. Il dato cruciale, che spiega l’impatto devastante sul traffico, risiede nella geografia dell’area: la fermata Arechi della metro si trova a ridosso, in una contiguità quasi totale, con i binari della linea ferroviaria nazionale utilizzata dai treni a lunga percorrenza, inclusi Intercity e convogli dell’Alta Velocità. Nonostante il ritrovamento sia avvenuto tecnicamente nell’area della metro in espansione, la sua vicinanza fisica ai binari principali ha imposto, per motivi di sicurezza, il blocco totale e immediato della circolazione sull’intera tratta. La scoperta è stata fatta dal personale di una ditta privata che sta conducendo i lavori di prolungamento della metropolitana leggera, un’opera infrastrutturale destinata a collegare l’area dello stadio Arechi all’aeroporto di Pontecagnano. È stato il tempestivo avviso di questi operai ad attivare la macchina dell’emergenza, evitando un potenziale disastro. La segnalazione è stata gestita con la massima urgenza. La Prefettura di Salerno ha immediatamente disposto il blocco cautelativo della tratta, riconoscendo la gravità della situazione. Sul posto sono confluite rapidamente le Forze dell’Ordine e la Polizia Ferroviaria di Salerno, che hanno isolato l’area e gestito la prima fase dell’emergenza, rassicurando i passeggeri e contenendo il panico.Il momento più delicato è arrivato con l’intervento degli specialisti: gli artificieri del 21º Reggimento Genio Guastatori di Caserta sono stati chiamati a effettuare le operazioni di messa in sicurezza e disinnesco. Tutta l’operazione è stata monitorata in stretta collaborazione con i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che hanno fornito il supporto logistico necessario per operare in un’area così sensibile. La priorità assoluta è stata, in ogni momento, la tutela dell’incolumità pubblica, rendendo imprescindibile il sacrificio della normale circolazione ferroviaria per diverse ore. La tensione era palpabile tra i passeggeri bloccati a bordo dei treni, alcuni dei quali hanno trascorso ore in attesa nelle carrozze, e tra quanti aspettavano nelle stazioni. La diffusione della notizia del ritrovamento dell’ordigno ha acuito il senso di apprensione generale. Soltanto alle 2:45 di questa notte – a quasi sette ore dall’allarme – è giunto il via libera definitivo che ha consentito la progressiva ripresa della circolazione. La prontezza e la professionalità degli artificieri hanno permesso di concludere l’intervento in sicurezza, ma il prezzo in termini di disagi per l’utenza è stato altissimo. L’impatto sul trasporto è stato massiccio e si è protratto fino alle prime ore del mattino per riassorbire il ritardo accumulato. I treni ad alta velocità, pur essendo i meno colpiti, hanno registrato rallentamenti fino a 20 minuti. La situazione è risultata drammatica per i treni Intercity e Regionali sulla tratta Salerno-Battipaglia-Arechi, che hanno accumulato ritardi che in alcuni casi hanno toccato i 200 minuti. Molte corse sono state soppresse o hanno subito limitazioni di percorso, aggravando il quadro logistico.Il caos è esploso nelle principali stazioni interessate. Molti pendolari e viaggiatori hanno dovuto improvvisare soluzioni per rientrare o proseguire il viaggio, in un’affannosa ricerca di soluzioni alternative. Tassisti e autobus sostitutivi, messi a disposizione da Trenitalia, non sono stati sempre sufficienti a far fronte alla mole di passeggeri rimasti a terra, portando a momenti di forte confusione e frustrazione. L’evento straordinario, pur conclusosi senza conseguenze tragiche, rammenta la perenne e pericolosa eredità bellica che giace nel sottosuolo italiano. Ogni lavoro di scavo, in particolare in aree storicamente interessate dai bombardamenti, può nascondere insidie come quella ritrovata ieri. Al momento, la situazione lungo l’intera linea è tornata alla completa regolarità e non si registrano ulteriori criticità immediate. Tuttavia, per scongiurare il ripetersi di simili emergenze, Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha prontamente annunciato l’avvio di accertamenti e verifiche approfondite lungo l’area del ritrovamento e nelle zone limitrofe per assicurarsi che non vi siano altri residuati bellici inesplosi. Per i passeggeri che hanno subito ritardi e disagi così prolungati, Trenitalia ha confermato che sono attive le procedure per la richiesta di rimborso e indennizzo, come previsto dalle proprie politiche in caso di interruzioni e rallentamenti significativi del servizio. La notte di paura tra Salerno e Pontecagnano si conclude con un sospiro di sollievo per la professionalità dimostrata dalle squadre di intervento, ma con la consapevolezza che la bonifica del territorio italiano da queste silenziose minacce del passato è un compito che richiede costante attenzione e ingenti risorse.





