di Carmine Landi *
Caro Direttore,
scrivo questa lettera per esprimere il profondo disagio condiviso da molti cittadini per l’inquietante presenza di topi, blatte e zanzare che ormai da mesi infesta diverse zone della città di Salerno e in particolare il lungomare.
Una situazione che sta diventando insostenibile, non solo per il fastidio quotidiano che deriva ai cittadini e per il disonore di una città che pretende di essere “turistica”, ma soprattutto per i rischi sanitari concreti che essa comporta. L’altra sera il passeggio a Lungomare si è trasformato in una macabra danza dell’orrore, con gente che scappava e i topi che si insinuavano tra i piedi di frotte di persone. Uno spettacolo nauseabondo, che ha immalinconito soprattutto i salernitani doc, coloro che ancora credono nei progetti di riqualificazione e rilancio turistico della città.
È inaccettabile che nel 2025 una città come Salerno, che pubblicizza il suo marchio sui maggiori mercati turistici d’Europa e del mondo, si trovi a dover convivere con condizioni igienico sanitarie tanto precarie, che ledono i diritti fondamentali di una popolazione che tace probabilmente per una forma di rassegnazione che è subentrata tra molti ceti sociali.
La proliferazione incontrollata di roditori e insetti è il sintomo di una mancata o, quantomeno, inefficace attività di disinfestazione e derattizzazione da parte degli organi competenti. Siamo, in altri termini, alla paralisi dell’ordinaria amministrazione, senza la quale nemmeno si configura un’attività istituzionale degna di questo nome.
È strano che d’estate, con il caldo afoso che amplifica i rischi igienici e diffonde ancor di più infezioni che in altri non lontani territori campani si sono addirittura dimostrate in qualche caso letali, nessuno si occupi di tutelare la salute pubblica.
Chi ha responsabilità in questi delicatissimi ambiti – ovviamente parliamo del Comune e dell’Asl – dovrebbe intervenire subito, ma prima ancora avrebbe dovuto predisporre, con azioni mirate, una forte attività di prevenzione già nei mesi scorsi.
Non si comprende, a questo punto, perché i cittadini debbano continuare a pagare le tasse, peraltro più alte di altre città di pari dimensioni, senza che siano evitati rischi gravissimi per la salute, rischi sempre sul punto di degenerare in situazioni sanitarie emergenziali. Tutto ciò, senza tirare in ballo il discorso non secondario della presentabilità del marchio turistico della città. Quale è – mi chiedo – l’impressione che dall’attuale situazione trarranno turisti e viaggiatori che transitano, in numero non trascurabile, per la nostra città? Un problema, dunque, di credibilità che si aggiunge a quello della vivibilità. Non si costruisce una presenza salernitana nel mondo delle mete turistiche ambite ballando con i topi del lungomare.
Grazie per l’attenzione.
*medico cardiologo





