di Marta Naddei
La Provincia lascia a piedi i salernitani. Niente più linee extraurbane nei giorni festivi a partire dalla prossima domenica e significative rimodulazioni per alcune corse feriali rientranti nel circuito di competenza dell’ente di palazzo Sant’Agostino. Il trasporto pubblico locale si avvicina velocemente al baratro e a scavargli una profonda fossa ci hanno pensato i tagli giunti dall’amministrazione provinciale che tra adeguamento di corrispettivo e mancata erogazione dell’Iva, ha applicato un taglio su base annua alle risorse per il Cstp della bellezza del 13,2% che, numericamente parlando, si trasforma in cifre spaventose: un milione e 260 mila chilometri in meno da effettuare e un milione e 800 mila euro in meno in termini di fondi stanziati. Numeri a parte, tutto questo si traduce con una semplicissima “soluzione”: nei giorni festivi non transiterà nemmeno più un autobus sul territorio provinciale, con conseguente interessamento anche del servizio a livello urbano con l’interessamento di alcune cruciali linee (ad esempio la 8 e la 10) che transitano proprio per Salerno. Chiudono la domenica i depositi di Pagani e Cava de’ Tirreni. Non ci saranno più principali linee di collegamento tra Salerno e i più importanti centri della provincia: via le linee 4 e 9 che collegano con l’Agro nocerino sarnese; via anche la 8 che raggiunge la Piana del Sele, la 24 che arriva fin a Campolongo e la 10 che porta nella Valle dell’Irno. Stop anche ai già rari collegamenti con il Cilento, con l’eliminazione della linea 34 e addio anche alle linee 22 e 23 che trasportano i passeggeri e Capriglia e Calvanico. Insomma, i cittadini della provincia di Salerno la domenica saranno obbligati a restare ognuno nel proprio Comune di residenza: raggiungere Salerno o spostarsi liberamente, se già fino a ieri era impresa per pochi coraggiosi, dalla prossima sarà veramente una sfida degna del miglior Indiana Jones. Non andrà meglio nei feriali con, ad esempio, la linea 7 che sparirà dalle 19.30 in poi ogni giorno o con l’accorpamento delle linee 22 e 23. Una rimodulazione a cui ha dovuto procedere il Cstp su indicazione della Provincia di Salerno che aveva richiesto la riprogrammazione dei servizi di competenza provinciale sulla base delle risorse disponibili, tenendo conto della mancata erogazione dell’Iva e dell’adeguamento del corrispettivo passato da 2,09 euro al chilometro a 2,20. Una rivoluzione dell’esercizio che non solo rappresenterà un dramma per i cittadini, ma per gli stessi dipendenti del Cstp: in base ai nuovi numeri saranno 55 i conducenti ora in esubero. A questo quadro infernale potrebbe ben presto aggiungersi la vera condanna di morte per il tpl salernitano con l’applicazione dei tagli da parte dell’Acam, l’agenzia regionale per la mobilità. Una situazione disastrosa a cui si aggiunge l’ennesima beffa per lo stesso personale di guida del Cstp: nella giornata di ieri, azienda e sindacati sono pervenuti all’accordo per quanto concerne la cassa integrazione per gli autisti. Si comincerà con due giorni al mese a zero ore che potranno aumentare a tre con il tempo. In totale, quotidianamente, verranno meno 18 autisti. Intanto la Filt Cgil chiede la testa dell’assessore provinciale Michele Cuozzo: «Adesso si deve dimettere».