di Fabio Setta
EMPOLI – Le lacrime di Perotti resteranno l’immagine della delusione granata. A sei minuti dal termine, dal dischetto, l’ex Roma ha avuto il match point salvezza, sprecando l’occasione facendosi respingere il tiro dal portiere dell’Empoli. Era il rigore che avrebbe spalancato le porte della salvezza alla squadra di Nicola che sotto di un gol aveva trovato il pari ma così come avvenuto contro il Cagliari la Salernitana è uscita dal campo con la testa bassa e il cuore gonfio di rimpianti. Ora Djuric e compagni non sono più padroni del proprio destino. I punti di vantaggio sul Cagliari sono due ma i sardi, se facessero l’impresa di battere l’Inter, potrebbero piazzare il sorpasso decisivo. Inevitabile la delusione, ma per avere un quadro completo della situazione bisognerà attendere i match di oggi e poi battere soprattutto l’Udinese all’Arechi. Contro l’Empoli, la Salernitana ha giocato soprattutto di cuore, sbilanciandosi con coraggio nella ripresa, rischiando tanto e avrebbe forse anche meritato di conquistare l’intera posta in palio. Dopo un primo tempo molto difficile. L’Empoli giocando con Verre tra le linee e cercando imbucate per gli attaccanti già dopo due minuti aveva avvisato la Salernitana ma Sepe è riuscito a dire di no a Cutrone su assist di Zurkowski. Al 31’, però, su verticalizzazione di Asllani l’ex Milan ha trovato il gol del vantaggio per la squadra di Andreazzoli scesa in campo libera mentalmente e spensierata. Completamente differente l’approccio dei granata che sono apparsi a tratti quasi schiacciati dall’obbligo di centrare la vittoria a tutti i costi. Eppure, su due calci piazzati, un corner e una punizione di Verdi, prima Djuric ha trovato la risposta di Parisi sulla linea poi Gyomber la parata di Vicario che si è salvato con l’aiuto della traversa. Questo tra il 7’ e l’8’ del primo tempo. Poi i granata di Nicola hanno avuto grandi difficoltà a costruire il gioco. L’assenza di Bohinen a centrocampo si è sentita e non poco anche perché i granata pur tenendo il pallone non sono mai riusciti ad accelerare. Manovra lenta, troppo spesso indirizzata per vie centrali e così non sono rimasti che i tentativi da fuori. Prima Radovanovic, poi Ederson e infine Mazzocchi non sono riusciti a inquadrare lo specchio. Con Ruggeri per Coulibaly e Bonazzoli per Kastanos nella ripresa la Salernitana ha cambiato volto, sbilanciandosi e non poco alla ricerca del pareggio. Radovanovic avanzato a centrocampo ha dato sostanza all’assedio, con Fazio a reggere quasi da solo il reparto difensivo. A ergersi a protagonista è stato però il portiere dell’Empoli, ma di proprietà del Cagliari, Vicario che in più di una circostanza ha compiuto interventi davvero prodigiosi. Dall’altra parte, l’Empoli con troppa superficialità ha sbagliato diverse occasioni, colpendo anche un palo con Cutrone. Poi al 75’ dopo un doppio miracolo, Vicario si è inchinato alla prodezza di Bonazzoli. Lì il convulso finale, il rigore, le occasioni toscane e ancora una volta Nicola in campo a fine gara a rincuorare tutti. La corsa salvezza è ancora aperta, ci sarà da soffrire, ma sperare anche nei passi falsi altrui.