di Fabio Setta
SALERNO – Sofferto, voluto ma soprattutto meritato. Alla quinta giornata, finalmente, la Salernitana è riuscita a cancellare quello zero in classifica alla voce punti che iniziava a pesare un po’ troppo. Contro il Verona all’Arechi è arrivato un pareggio in rimonta. Con il cuore, la grinta e quel carattere con cui si riesce a sopperire anche ai limiti. La Salernitana ha sofferto, ha sbandato, ha avuto quel pizzico di fortuna, visti i due legni colpiti dal Verona, uno a inizio ripresa, il secondo nel finale, ma non ha mai mollato. Il carattere per lottare per la salvezza è questo. Da rivedere c’è però molto. In una partita giocata viso a viso, i granata hanno incontrato diverse difficoltà. Lazovic a sinistra, la rapidità di Caprari, la tecnica di Barak hanno a lungo creato problemi alla formazione di Castori. La fase offensiva degli scaligeri, caratterizzata da un giro palla veloce, ha procurato difficoltà alla Salernitana con Gyomber e Kechrida spesso in affanno. Dopo sette minuti, così, si è subito sbloccato il risultato. Caprari se n’è andato sul fondo e servito un cioccolatino per Kalinic che ha sbloccato il match. La Salernitana per reagire si è affidata alle magie e alla classe di Ribery. Il francese nel corso del primo tempo ha sfoderato due assist che chiedevano solo di essere spinti in porta. Prima Simy all’11’ di testa da pochi passi ha sbagliato clamorosamente, poi Gagliolo al 20’ a rimorchio di esterno sinistro non ha inquadrato lo specchio. La Salernitana lì ha capito che il Verona, dotato in attacco, in difesa non era certo insuperabile. Non lo è stata però nemmeno la squadra granata. Infatti, al 30’ è arrivata un’altra coltellata degli ospiti, che sfruttando un altro errore difensivo, dei granata hanno raddoppiato con Kalinic. La bravura della Salernitana è stata quella di non crollare e soprattutto di riuscire a trovare allo scadere della prima frazione il gol con Gondo che ha riaperto il match. A inizio ripresa, il Verona ha spinto per chiudere il match mentre la squadra di Castori con intelligenza ha atteso il momento giusto. Dopo l’ingresso di Djuric al posto di Simy, i granata hanno potuto giocare anche sui lanci lunghi, sulle seconde palle, quelle sporche. Proprio su una di queste da un tiro sporco di Gagliolo, il pallone è capitato in area sui piedi di Mamadou Coulibaly che ha fatto esplodere l’Arechi per quel 2-2 che muove la classifica. Seppur ancora ultima, la Salernitana può da questo punticino trovare quella linfa e quell’entusiasmo necessari per affrontare un ciclo di partite da qui a fine ottobre che potranno dire tanto sulla corsa salvezza. Con Ribery e con il cuore, in attesa magari di Simy, non si è poi così tanto impresentabili, come continua a sostenere qualcuno.