Salernitana, un punto di delusione - Le Cronache
Salernitana

Salernitana, un punto di delusione

Salernitana, un punto di delusione

di Fabio Setta

SALERNO – Un punto di speranza, chissà di ripartenza ma sicuramente di delusione. Per Colantuono potrebbe essere anche un punto di arrivo. Nella gara che avrebbe dovuto riaprire il campionato la Salernitana non è andata al di là del pareggio, il primo peraltro conquistato dal tecnico granata dopo ben sei sconfitte consecutive. Con tanti volti nuovi non ci si poteva aspettare chissà quale gioco o manovra, ma la squadra non è mai riuscita, nonostante la qualità decisamente superiore a quella vista finora, a dare quella sensazione di poter vincere la partita. Nonostante con le magie di Verdi per ben due volte si sia ritrovata in vantaggio.  Proprio le punizioni del dieci e due rigori, entrambi concessi dopo il controllo al Var, hanno caratterizzato una partita che ha vissuto di strappi, confusione e fiammate in cui la Salernitana è andata spesso in difficoltà, non riuscendo a costruire molto in fase offensiva. Colantuono ha lanciato dal primo minuto ben sette nuovi acquisti, rilanciando Ribery, che non giocava dal match contro l’Inter e Lassana Coulibaly, appena rientrato dalla Coppa d’Africa. Con Radovanovic perno del centrocampo e Fazio e Dragusin coppia centrale, la squadra granata non è riuscita a trovare le giuste misure tra i reparti. Troppo isolato in attacco il francese Mousset, troppo sfilacciata il resto della squadra con i terzini troppo bloccati mentre lo Spezia con il giro palla ha creato problemi ai granata, sfruttando anche il forte vento con lanci lunghi a scavalcare la linea difensiva dei granata. La Salernitana si è però esaltata sui calci da fermo. Appena tre minuti e Verdi ha pennella all’incrocio dei pali il gol del vantaggio. Vantaggio durato poco: dopo solo nove minuti, il primo rigore, concesso per fallo di Fazio su Erlic, realizzato da Manaj. Al 16’ ancora Verdi ha fatto esplodere l’Arechi ma anche in questo caso la gioia è durata poco. Girata di Manaj, braccio di Mousset e altro rigore trasformato questa volta da Verde. Uno squillo di Mousset, sostituito da Djuric nell’intervallo, con pronta risposta di Provedel ha chiuso il primo tempo. La percussione di Mazzocchi con Kastanos che ha ciccato da pochi passi ha aperto un secondo tempo in cui la Salernitana ha cercato di cambiare ritmo, di aumentare la pressione alla ricerca del nuovo vantaggio. La frenesia e un pizzico di improvvisazione hanno però condizionato molto la manovra offensiva della squadra di Colantuono. Il trainer ha giocato così le carte Perotti e Bohinen prima e Mikael dopo. Nulla è servito con la Salernitana che non ha costruito azioni degne di nota e che oltre il cuore non è riuscita a mettere in campo molto ben altro. La sosta sarebbe servita per dare una svolta decisa anche dal punto di vista tecnico. Si è scelto di attendere, con motivi anche comprensibili. Ora la situazione potrebbe cambiare. Il tempo, d’altronde, scorre e al momento, al netto di penalizzazione e gare da recuperare, i punti dalla zona salvezza sono nove. E non sono certo pochi.