la Salernitana torna in serie C. Un doppio salto all’indietro in una stagione da dimenticare in fretta anche se quanto è suc- cesso non potrà essere assorbito in fretta.
Un finale che nessuno avrebbe mai immaginato potesse con- cludersi con la gara sospesa dopo 30 minuti del secondo tempo. Lancio di seggiolini in campo dalla curva sud, apertura di una porta del settore distinti con i celerini sul terreno di gioco pronti ad intervenire. Insomma un caos come lo erano stati que- sti play out giocati addirittura il 22 giugno. Forse era tutto scritto e con una posta in palio così alta e la Sampdoria già in vantaggio per 2 a 0 dopo appena 10 minuti dall’inizio della ripresa le possi- bilità si erano praticamente as- sottigliate. Il piede in serie C c’era già. Recuperare segnando quat- tro gol ai doriani in poco più di trenta minuti sembrava impos- sibile. Ed ecco che si è scatenato il parapiglia. E mentre i tifosi do- riani con striscioni e bandiere stavano esultando per il doppio vantaggio in curva nord il diret- tore di gara, dopo l’ennesimo pe- tardo lanciato sul terreno di gioco, ha ritenuto di sospendere temporaneamente la partita. Per riprenderla quando? Doveri ri- tornando in campo con le due squadre dopo 15 minuti di inter- ruzione l’ha dovuta sospendere dopo appena 40 secondi di ri- presa. Non c’erano le condizioni e non pensiamo che riprenden- dola potesse cambiare qualcosa. Il fatto di aver disputato questo play out con un avversario di- verso da quello che era inizial- mente non poteva soddisfare, giustamente. la civilissima tifo-
seria granata che ha dato in escandescenza visto che non c’è stato, anche da parte dei propri calciatori sul terreno di gioco quel qualcosa in più che potesse, segnando due gol, salvarsi dalla serie C. Ed i cori della curva sud, mentre gli altri settori dello sta- dio erano quasi vuoti, si sono ri- volti contro il proprietario Iervolino, i calciatori in maglia granata chiamati mercenari, la Lega di B, il presidente Gravina. Insomma di tutto e di più per la partita, anzi le partite che non si dovevano disputare contro que- sta Sampdoria che alle 22,41 ha potuto esultare in mezzo al campo, con i propri sostenitori per una salvezza che ha puntel- lato a Genova e portata a ter- mine all’Arechi con il doppio vantaggio anche se con la so- spensione di Doveri forse il risul-
tato cambierà ancora una volta, a tavolino.
Eppure inizialmente l’ Arechi, il principe degli stadi si presentava con un aspetto eccezionale, da grande stadio quale è e resterà sempre anche dopo quando è accaduto. Solo un pugno nell’oc- chio per i primi posti vuoti nella curva Sud Siberiano solitamente occupati dagli ultras del direttivo Salerno che hanno contestato sia domenica scorsa a Genova che ieri sera all’Arechi la Lega di serie B e la Federazione Gioco calcio per i torti subiti dalla Sa- lernitana in questo finale di sta- gione con il cambio in corsa dell’avversario, come detto, per i play out che inizialmente doveva essere il Frosinone poi cambiato all’ultimo momento con il ripe- scaggio della Sampdoria e la re- trocessione del Brescia per
irregolarità amministrative.
Ma gli oltre ventimila presenti in uno stadio Arechi che è stato fin dall’inizio una polveriera pronta ad esplodere con un incoraggia- mento costante ai propri benia- mini sul terreno di gioco dopo il gol annullato a Ferrari dal Var per presunto fallo di mano in area blucerchiata non si sono scoraggiati continuando a dare forza e vigore alla squadra. Pec- cato che tutto sia vanificato ap- pena due minuti dopo quando in area granata l’ex Massimo Coda realizza il gol del vantaggio per la sua squadra.
Anche in questo caso Doveri (sugli spalti c’era anche il desi- gnatore Rocchi) si è affidato alla decisione del Var. Infatti sem- brava che un calciatore sampdo- riano avesse toccato con una mano prima che il pallone giun-
gesse a Coda. Ebbene Doveri, in questo caso, forse perchè il Var Marini aveva ritenuto venale il fallo di mano, ha convalidato. Ec- colo lo scoramento sugli spalti alla luce del fatto che la squadra di Marino doveva segnare tre gol per salvarsi dalla serie C che è sembrata, in questo caso, profi- larsi all’orizzonte come un maci- gno. Ma era scontato visto che recuperare sembrava davvero impossibile, con una Salernitana che ancora una volta ha palesato grandi difficoltà in fase offensiva Eppure il sale che i tifosi hanno gettato sul pullman che traspor- tava i calciatori allo stadio voleva esorcizzare un po ‘ l’andamento di tutta la stagione.
Non è stato così, la squadra an- cora una volta ha perso colpi de- terminanti, colpita da una buona Sampdoria che non si è mai sco- raggiata anche se c’era tanta pressione da parte delle spinta dei tifosi di fede granata.
Tifosi granata che in gran parte hanno scelto di abbandonare lo stadio, per trasferirisi all’esterno dov’è proseguita la contesta- zione anche nei confronti della società.
C’erano anche tante presenze in tribuna vip per questa partita – spareggio. I granata hanno cer- cato di dare tutto con il patron Danilo Iervolino sugli spalti, il governatore De Luca, il tecnico Fabio Caserta da poco allenatore del Bari, Giovanni Lombardi da sempre accostato alla Salerni- tana. Insomma tutto si è con- cluso con una mortificante sospensione della gara per lan- cio di oggetti in campo e lo spet- tro della serie C che si è materializzato all’orizzonte dopo ben dieci anni tra serie B e serie A. Una fine davvero ingloriosa che deve far meditare chi è al vertice di questa società.





