Salernitana, ko a Marassi. Incubo C - Le Cronache Ultimora
Ultimora Salernitana

Salernitana, ko a Marassi. Incubo C

Salernitana, ko a Marassi. Incubo C

SAMPDORIA-SALERNITANA 1-0

SAMPDORIA (3-4-2-1): Cragno; Altare, Ferrari A., Riccio; Depaoli (80’ Venuti), Vieira, Meulensteen (77’ Benedetti), Beruatto; Sibilli (80’ Bellemo), Borini (37’ Oudin); Niang. A disposizione: Ghidotti, Curto, Ricci, Coda, Akinsanmiro, Ioannou, Sekulov, Abiuso. All. Evani
SALERNITANA (3-4-2-1): Christensen; Ruggeri, Ferrari G., Lochoshvili; Ghiglione (72’ Stojanovic), Zuccon (46’ Hrustic), Amatucci, Corazza; Verde (80’ Raimondo), Soriano (80’ Tongya), Cerri (60’ Simy). A disposizione: Sepe, Bronn, Njoh, Caligara, Reine-Adélaïde, Jaroszynski, Tello. All. Marino
ARBITRO: Rapuano di Rimini (Rossi di Rovigo-Bahri di Sassari. IV Uomo: Gauzolino di Torino. VAR: Mazzoleni di Bergamo. Assistente VAR: Longo di Paola)
MARCATORE: 46’pt Meulensteen
NOTE: Spettatori 31370 (quota abbonati 19405), 1753 dei quali provenienti da Salerno. Ammoniti: Cerri (Sal), Meulensteen (Sam), Cragno (Sam), Benedetti (Sam). Calci d’angolo 4-2 per la Sampdoria (3-0 pt). Fuorigioco 1-1. Recupero 3’+1’pt, 6’st.

PRIMO TEMPO

18’ Corazza respinge il tiro di Niang, ci prova Sibilli da fuori, palla sul fondo
27’ Tiro di Borini dalla distanza, con pallone che termina fuori
34’ Niang si gira al limite dell’area e colpisce la traversa
45’ Angolo Samp: colpo di testa di Altare, Christensen salva in corner
46’ Sull’angolo il tocco ravvicinato di Meulensteen sblocca il risultato

SECONDO TEMPO
46’ Ci prova subito Viera dal limite, pallone sul fondo
59’ Cross di Corazza, Cerri stacca ma gira malissimo di testa
75’ Azione corale dei granata, sul cross Stojanovic in precario equilibrio calcia male
83’ Cross di Corazza, Simy tocca poi Raimondo non trova il tocco vincente
89’ Sul tiro di Amatucci, Riccio nei pressi della linea s’immola e salva il risultato
93’ Mancino di Lochoshvili che termine sul fondo

GENOVA – Un piede, forse anche qualcosa in più, in Serie C. Il verdetto del Marassi rischia di condannare la Salernitana all’incredibile doppio salto all’indietro. In due anni dalla A alla C, una situazione impensabile che invece diventa realtà. Serve un miracolo a questo punto anche perché i granata non sono più padroni del proprio destino. Bisognerà vincere martedì a Cittadella e sperare nei risultati dagli altri campi, ma visto il trend dei risultati degli ultimi turni è davvero arduo sperare. La partita della Salernitana è stata l’ennesima fotocopia di questa stagione. Timorosa, impacciata, mai pericolosa: sono cambiati quattro allenatori nel corso di questa disgraziata stagione ma mai è cambiato il modo della squadra di giocare lontano dall’Arechi. D’altronde le statistiche parlano chiaro: otto punti e otto gol in diciotto trasferte sono un biglietto di sola andata per la Serie C. Verde si è visto per dei tocchettini quasi irridenti, Soriano non si è acceso, Corazza è stato annullato da Depaoli, accendendosi solo dopo l’uscita del dirimpettaio e Cerri, il cui unico alibi è stato quello di essere stato lasciato troppo solo, mai è riuscito a tenere un pallone e far salire la squadra. Con queste prospettive sul fronte offensivo, i granata, nel primo tempo, hanno provato soprattutto ad addormentare il gioco, a non scoprirsi e non lasciare spazi alla Sampdoria. Il piano, evidentemente finalizzato a conservare il risultato di parità, ha pure pagato perché i doriani, eccezion fatta per qualche discesa di Depaoli, un cross di Beruatto non hanno creato mai praticamente nulla. Nel finale di frazione la traversa colpita Niang ha acceso i padroni di casa che allo scadere hanno prima sfiorato il vantaggio con il colpo di testa di Altare su cui Christensen è stato bravissimo a deviare in corner e dopo, sugli sviluppi dell’angolo hanno trovato la rete del vantaggio con un tocco di Meulensteen. La prima mossa di Marino è stata Hrustic per Zuccon e a differenza della prima frazione, la squadra granata ha provato a costruire l’azione partendo dal basso, anziché affidarsi ai rilanci del portiere. La Sampdoria, però, ha continuato ad aggredire, giocando con lo spirito con cui va giocato uno scontro decisivo per le sorti del campionato. Quello che è mancato alla Salernitana con Marino che dopo un’ora di gioco si è affidato a Simy al posto del deludente Cerri, a secco ormai da quindici partite. Pur tenendo di più il pallone, la Salernitana, però, ha continuato ad avere problemi ad avvicinarsi alla porta avversario. A dieci dalla fine con Tongya, Marino ha ripescato anche Raimondo, sperando in un jolly nei convulsi minuti finali. Il salvataggio di Ricci sul tiro di Amatucci al 90’ è stato il primo nonché l’unico tiro granata nello specchio della porta. Troppo, troppo poco per salvarsi.