SALERNO – In due anni dalla Serie A alla Serie C: il delitto perfetto è servito. Perché al di là di quanto architettato da Figc e Lega di B, la Salernitana è tornata dopo dieci anni in terza serie per colpe esclusive della società presieduta da Danilo Iervolino. Quando in due anni sbagli di tutto e di più, dalla scelta dagli allenatori, dei ds a i giocatori, e ne sono passati tanti per l’Arechi in queste due stagioni, prendersela con la Figc è relativo. La Salernitana, dopo la retrocessione dalla A arrivata a gennaio, aveva il dovere morale di allestire una squadra che non facesse così male. Invece, tra confusione e approssimazione, superficialità ed errori in tutti i campi, la società granata è riuscita a realizzare un record assoluto in 106 anni di storia. Il sentimento diffuso che la Samp dovesse essere salvata si è trasformata in realtà. Va detto, però, che i granata nelle due sfide playout, ben poco hanno fatto. Dopo la sconfitta di Marassi serviva un’impresa per ribaltare lo 0-2. Impresa per una squadra che in tutta la stagione ha avuto difficoltà a trovare la via del gol, ma a volte anche nel creare semplicemente occasioni da gol. Marino ha riproposto il duo Cerri-Raimondo con Soriano alle spalle, ma sin dai primi minuti la squadra non ha avuto neppure quell’approccio deciso che sarebbe stato lecito attendersi. Gioco lento, confuso, alimentato solo da scariche di nervosismo e adrenalina ma con poca lucidità. La Salernitana ha provato a giocare con le palle lunghe, per saltare il centrocampo della Sampdoria che nei 180’ ha dimostrato di essere superiore, ma Cerri e Raimondo ben poco hanno fatto né la squadra ha avuto la brillantezza di essere proattiva sulle seconde palle. Tanto è vero che le prime occasioni importanti le ha avute la Sampdoria, che nonostante un atteggiamento ostruzionistico, visto più sui campi di terza categoria che in B, ha messo i brividi a Christensen. Un rigore che poteva starci su Soriano protagonista dell’unica occasione ha provato ad accendere un Arechi, dimezzato a livello di tifo dalla protesta degli ultras. Sarebbe servito un episodio e la Salernitana l’ha pure trovato sugli sviluppi di un corner con Ferrari ma l’urlo dell’Arechi è stato raggelato dal Var. Alla ripresa, Coda su cross di Sibilli ha portato la Sampdoria in vantaggio senza che questa volta il Var ravvedesse qualcosa di irregolare. Arechi gelato, squadra fiaccata nell’animo ed un secondo tempo in cui la Sampdoria ha trovato subito il raddoppio chiudendo i giochi con Sibilli. Poi è esplosa la contestazione, lancio di oggetti e partita sospesa, non giustificabile, ma frutto dell’esasperazione di queste settimane. Ora si cercheranno ulteriori alibi e si alimenteranno ulteriori speranze con ricorsi al Tar e quant’altro. Ma ora più che mai serve una presa di posizione da parte di Iervolino. Salerno e la Salernitana non avrebbero meritato.
fabio Setta





