di Marco De Martino
SALERNO. 19 giugno 2011. Il tempo si è fermato quel giorno. Per la Salernitana e per coloro che l’amano. In via Allende, allo stadio Arechi, a quel rigore di Carrus che non bastò contro il Verona di Mandorlini. I sogni di ritorno in serie B svanirono in quel torrido pomeriggio di inizio estate, esattamente 92 anni dopo la nascita del club granata. Ma soprattutto fu vanificata la voglia matta di sopravvivere ed evitare l’onta di un altro, inevitabile, fallimento. In quel giorno di poco più di un lustro fa i sogni del popolo salernitano svanivano e gli incubi peggiori si materializzavano. Selargius, Budoni, Arzachena, Aprilia, Marino, e poi ancora Poggibonsi, Gavorrano, Fondi, Pontedera. Un viaggio lunghissimo, a volte duro, pieno di fango, di umiliazioni ma anche di brama feroce di riscatto, di rinascita. Un tifoso granata, in lacrime, ripeteva rivolto ai veronesi in festa in un Arechi ormai desolatamente vuoto: «Il pallone è una giostra, prima o poi ci incontreremo di nuovo». Ed il giorno della riscossa è arrivato. La Salernitana è finalmente pronta a vendicarsi sul campo del proprio giustiziere, l’Hellas Verona. Ancora una prima casalinga dalle forti emozioni dopo quella di un anno fa contro l’Avellino. Ventimila erano allora, ventimila saranno oggi i tifosi presenti sugli spalti del Principe degli stadi. Lotito non ci sarà perché al seguito della Nazionale italiana in Israele, mentre è annunciato Marco Mezzaroma. Una cornice straordinaria per una gara ricca di spunti tecnici e tattici. Sannino contro Pecchia, due napoletani emigranti al confronto. L’uno pragmatico e dal pugno di ferro, l’altro sbarazzino ed offensivista. Il tecnico di Ottaviano parerà dinanzi al 4-3-3 sciorinato dall’ex secondo di Rafa Benitez un 3-5-2 compatto ma anche molto elastico. L’ago della bilancia, manco a dirlo, sarà Alessandro Rosina. Il 32enne mancino partirà da una posizione defilata sulla destra, tra Odjer e Laverone, per poi spostarsi verso il centro del campo, in fase di possesso palla, a ridosso delle due punte, gli attesissimi Coda e Donnarumma. E proprio sui due bomber, col mercato (finalmente) in archivio, sono puntate le speranze dei sostenitori granata. Messe da parte le sirene provenienti dalla serie A, i due gemelli del gol proveranno a riprendere il discorso con la rete interrottosi nel play out d’andata per il numero 11, ed in quello di ritorno per il cavese. Alle spalle di questo trio Sannino piazzerà una Salernitana granitica, con una difesa a tre con Mantovani, Schiavi (favorito su Tuia) e Bernardini, e con un centrocampo tutto muscoli e dinamismo composto da Laverone e Zito (in vantaggio su Vitale) sulle corsie esterne e da Busellato ed Odjer nella parte centrale. Una squadra (ieri sera in ritiro al Park Hotel di Mercato San Severino) da battaglia pronta alla tonnara che si prospetta in mediana. Il Verona infatti a centrocampo si schiererà quasi a specchio, con i due esterni d’attacco, Siligardi e Luppi, che affiancheranno in copertura i tre centrocampisti centrali gli ex interisti Bessa e Fossati e l’ex juventino Romulo. Un reparto, insomma, di enorme caratura tecnico-tattica che davanti avrà un finalizzatore micidiale come il figlio d’arte Simone Andrea Ganz. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti affinché questa sera i ventimila dell’Arechi assistano ad una partita spettacolare ed emozionante. Riportate indietro gli orologi a quel 19 giugno 2011: si riparte da lì.
COSI’ IN CAMPO – ARECHI ORE 20,30
DIRETTA TV SKY CALCIO 1
SALERNITANA (3-4-1-2): Terracciano; Mantovani, Schiavi, Bernardini; Laverone, Odjer, Busellato, Zito; Rosina; Coda, Donnarumma. A disp.: Liverani, Tuia, Franco, Vitale, Della Rocca, Cenaj, Joao Silva, Improta, Caccavallo. All.: Sannino
HELLAS VERONA (4-3-3): Nicolas; Pisano, Bianchetti, Caracciolo, Souprayen; Romulo, Bessa, Fossati, Siligardi, Ganz, Luppi. A disp.: Coppola, Cherubin, Riccardi, Valoti, Zaccagni, Zuculini, Cappelluzzo, Gomez Taleb, Troianiello. All. Pecchia
ARBITRO: Pinzani di Empoli (Assistenti: Zappatore ed Intagliata. Quarto uomo: Martinelli)