di Marco De Martino
SALERNO – Quando, durante il primo turno di questo campionato, realizzò una doppietta da antologia all’Olimpico contro la Roma sembrava, per Antonio Candreva e per la Salernitana, l’inizio di una stagione da ricordare. E purtroppo lo è stato ma non, come pensavano e speravano tutti, in positivo bensì in senso negativo. La squadra granata, sette mesi dopo quella caldissima giornata romana, è ormai con più di un piede in serie B nonostante l’apporto di Mast’Antonio che, a 37 primavere compiute un mese fa, resta un calciatore capace di incidere ancora tanto in serie A. Cinque gol e sei assist nelle 28 presenze collezionate finora, quasi tutte da titolari (è partito dalla panchina solo contro il Sassuolo, saltando un match, quello all’Arechi con l’Inter, per infortunio) e per la stragrande maggioranza per gli interi 90′ di gioco. Un rendimento in linea con quello già lusinghiero della passata stagione, la prima in maglia granata, quando alla fine del campionato collezionò 35 presenze su 38 firmando sette gol e cinque assist. Ma se, un anno fa, la Salernitana riuscì a centrare l’obiettivo salvezza con relativa serenità, stavolta il contributo di Mast’Antonio quasi certamente non basterà a salvare i granata. Eppure, come detto, l’impatto del capitano sul campionato 2023/2024 fu devastante. Doppietta alla Roma ed assist per il gol di Dia nel turno successivo contro l’Udinese furono il biglietto da visita di Candreva che comunque portò nel carniere della Salernitana solamente due punti. Un campanello d’allarme, questo, su quello che sarebbe stato il cammino dei granata. La prima vittoria arrivò solo alla tredicesima giornata contro la Lazio, guarda caso proprio grazie ad un bolide su punizione del capitano granata che beffò Provedel. Sembrò l’inizio della riscossa ed invece, nonostante lo stato di grazia di Candreva, capace di firmare altri tre assist ed un gol nelle gare contro Bologna, Atalanta e Milan, la Salernitana non riuscì a tirarsi fuori dalle secche della classifica anche per un pizzico di sfortuna. Come avvenne nel derby di Napoli quando l’ennesima magia di Mast’Antonio spianò la strada ai granata, poi condannati dai gol, nei recuperi del primo e del secondo tempo, di Politano e Rrahamani. Una lenta china discendente per la Salernitana e per lo stesso Candreva, autore di altri due assist rivelatisi nuovamente inutili ai fini del risultato contro Empoli all’Arechi e Cagliari alla Domus Arena. Nonostante qualche critica ed alcuni atteggiamenti di insofferenza nei confronti di alcuni compagni di squadra, Candreva ha sempre lottato anche in ruoli non suoi per cercare di risollevare le sorti della Salernitana. E’ sempre il primo, al temine di ogni match soprattutto casalingo, a prendersi i fischi e gli insulti dei tifosi delusi ponendosi in capo al gruppo (nella foto di Gambardella le lacrime dopo il ko interno con il Genoa). Un atteggiamento da capitano vero che denota la sua grande esperienza ma anche il suo attaccamento alla maglia granata. Ora che la stagione sta per finire c’è da fare i conti con il futuro. Un Candreva in questa condizione di forma smagliante farebbe ancora comodo in serie A e così, nonostante un altro anno di contratto con la società granata, potrebbe decidere di cambiare aria ed accettare un’altra avventura, forse l’ultima, nel massimo campionato italiano. La sua compagna non ha mai nascosto la voglia di riaverlo accanto a sè per condividere la crescita dei figli in una squadra più vicina alla sua residenza. D’altro canto Candreva è molto legato a Salerno e, se la società dovesse prospettargli un ruolo centrale nella squadra che proverà a conquistare la promozione nel prossimo campionato cadetto, potrebbe anche decidere di rispettare il contratto restando così ancora in granata. Ci sono ancora un paio di mesi per valutare, ponderare ed infine decidere quale sarà il futuro di Mast’Antonio.