di Marco De Martino
SALERNO. Tre punti per riprendere il discorso interrotto a Barletta, per chiudere il 2014 nel migliore dei modi e per mettere una seria ipoteca sulla conquista del titolo -platonico- di campione d’inverno. Questa mattina la Salernitana ha tanti buoni motivi per battere il Messina degli ex e trascorrere un Natale sereno guardando tutti dall’alto verso il basso. Per la verità l’aria natalizia, in casa granata, tra eventi e festicciole varie, s’è fatta sentire un po’ troppo in questa settimana. Nella testa dei calciatori però oggi non dovranno esserci panettone e spumante bensì la brutta figura rimediata sette giorni or sono in quel di Barletta. I pugliesi, dopo l’exploit di ieri sul campo del lanciatissimo Foggia, hanno in un certo senso giustificato il ko della scorsa giornata, ma non l’hanno affatto cancellato. La Salernitana, tra i tanti pregi ed i pochi difetti mostrati finora, ha sempre avuto una prerogativa che l’ha spinta a fare meglio di tutte le altre: la fame di vittorie che l’ha spinta tante volte a gettare il cuore oltre l’ostacolo ed a vincere partite che sembravano ormai irrimediabilmente perse. Ebbene, questa prerogativa a Barletta non s’è vista e se dovesse mancare ancora sarebbero guai seri. Il lavoro psicologico di Fabiani, che ha isolato il gruppo mettendo a tacere le voci di una possibile partenza di Gabionetta e chiudendo ormai definitivamente con Mounard, Ginestra e Castiglia, è servito sicuramente a molto. Il resto però dovrà farlo la squadra, unitamente a Menichini. Non sarà una passeggiata contro un Messina che, pieno zeppo di salernitani e di ex a cominciare da Gianluca Grassadonia -sempre al centro di un acceso dibattito tra i tifosi sulle note vicende che ne hanno contraddistinto la carriera in granata- ha dimostrato di essere una squadra in salute. Dopo aver fermato il Benevento i peloritani proveranno a far andare di traverso il pandoro ai granata. L’appello social di Calil (nella foto), che ieri su facebook ha postato un eloquente “Sono carico, e voi?” lascia ben sperare. Con il brasiliano, in attacco, dovrebbe essere confermato il connazionale e suo grande amico Gabionetta. L’ex Albinoleffe, al di là delle voci sul suo conto, dovrà necessariamente cominciare ad esaltare un pubblico che l’ha accolto come un eroe e che ora lo sta inesorabilmente ponendo alla stregua dei vari Foggia e Borgobello. Difficile, ma non da escludere, il possibile impiego del tridente, con l’innesto di Mendicino al fianco dei due sudamericani. Menichini, un po’ per scelta ed un po’ per necessità, dovrebbe confermare lo stesso undici visto all’opera a Barletta. Davanti a Gori ci sarà la difesa a tre composta da Tuia, Bianchi e Lanzaro. Confermato anche il quintetto di centrocampo formato, da destra verso sinistra, da Colombo, Bovo, Pestrin, Favasuli e Franco. Attenzione però alla possibile sorpresa Giandonato, che potrebbe scalzare uno dei due interni. Come al solito l’Arechi riserverà un colpo d’occhio spettacolare, che non prevederà la presenza di Lotito bensì quella di Marco Mezzaroma. La sua prima ed unica presenza è coincisa con il ko interno con il Lecce. Ma si sa, a Natale puoi…
Così all’Arechi inizio ore 11
SALERNITANA (3-5-2): Gori; Tuia, Bianchi, Lanzaro; Colombo, Bovo, Pestrin, Favasuli, Franco; Gabionetta, Calil. A disp.: Russo, Penta, Pezzella, Giandonato, Volpe, Cappiello, Mendicino. All.: Menichini
MESSINA (3-4-1-2): Iuliano; Altobello, Stefani, E. Pepe; Cane, Bucolo, Damonte, Benvenga; Izzillo; Bjelanovic, L. Orlando. A disp.: Lagomarsini, Silvestri, Donnarumma, Bonanno, Bortoli, V. Pepe, Corona. All. Grassadonia