Salernitana, Breda un simbolo per ripartire - Le Cronache Salernitana

SALERNO – A presenziare, in rappresentanza della società (vista la perdurante assenza di patron Iervolino), la conferenza stampa di presentazione di Valentini e Breda c’era l’Ad Maurizio Milan (nella foto Ufficio Stampa US Salernitana 1919) che ha esordito spiegando la scelta di rivoluzionare nuovamente i quadri tecnici della Salernitana: «Uno dei motivi che ci hanno portati a queste riflessioni è la posizione in classifica non auspicabile, doveva essere stagione di stabilizzazione e la classifica invece a questo punto della stagione dice cose diverse. Dopo un colloquio lungo e intenso con la proprietà abbiamo deciso di affidarci a due persone che conoscono profondamente la serie B».
PERCHE’ VALENTINI «Abbiamo scelto il profilo di Valentini che ha accettato questa sfida non semplice in una città delusa dai risultati. Quando si inizia in corsa non è mai facile ma l’entusiasmo di Valentini assieme al suo curriculum ci hanno indotto a sceglierlo. In B è stato tra i più incisivi, come ad Ascoli, città calda come Salerno, dove conquistò una salvezza importante. Con Valentini c’è un intento comune di agire in maniera repentina. Siamo nei primi giorni di gennaio, oggi si insediano e prenderanno possesso della squadra. Abbiamo discusso del modo di giocare, la squadra sarà rafforzata ampiamente».
PERCHE’ BREDA «La scelta di Breda è per il tecnico e per la conoscenza della cadetteria, ha tante panchine tante sfide e tante conquiste con importanti risultati ottenuti come diverse salvezze difficili. Le oltre 200 partite con la maglia della Salernitana parlano da sole, il numero 4 ritirato in suo onore è un gesto simbolico per chi tanto ha dato questa città e a questo club e per noi può rappresentare il simbolo per ripartire. Alle 14.30 parleremo alla squadra e bisognerà trasmettere le emozioni, come quelle scaturite dopo il suo gol decisivo nel derby di Avellino».
PROGRAMMAZIONE «I tanti cambi non sono mancanza di programmazione ma siamo alla ricerca di stabilità. Dopo l’ultima partita persa ho detto che io e la proprietà non siamo persone di calcio e ci stiamo affidando a dei professionisti. Dal passato si imparano tante cose, siamo convinti di aver trovato le persone giuste. I contratti di sei mesi? E’ una sfida per tutti, c’è un accordo verbale con entrambi in caso di salvezza che in questo momento è l’unico elemento concepibile. Quando si entra in emergenza si bada al sodo più che ai contratti, hanno la parola della proprietà e mia che si può fare un percorso molto lungo, abbiamo una programmazione sui tre anni e stiamo cercando le persone che possano portare avanti questo piano».
CAPITOLO PETRACHI «Va un ringraziamento a Petrachi arrivato in una fase non semplice, ha fatto un buon lavoro nella sessione stiva, abbiamo cambiato perché non eravamo convinti che fosse la persona più idonea per proseguire con noi in questo clima e in questa situazione. Petrachi è un ottimo professionista e sono convinto che potrà presto trovare una nuova sistemazione. La strada con Petrachi si è consumata nel tempo e nella mancanza di risultati ma anche nel dialogo che comunque con lui ho sempre avuto. Serviva nuova spinta e nuova energia, non sono passate settimane da Catanzaro ed abbiamo approcciato a quella partita senza avere in testa la sostituzione né di Petrachi né di Colantuono, c’era solo una possibilità. Con il direttore Valentini ci siamo sentiti solo il 31 dicembre attorno alle 14.30 e c’è stato intesa totale su tutto, nei giorni seguenti c’è stato un dialogo con Petrachi che si è concluso ieri senza farne mai una questione economica. C’è stata la decisione di separarsi in tutta tranquillità e senza intrecci con chi è subentrato. Non ci sono state proposte diverse né dietrologia».
CAPITOLO COLANTUONO «Colantuono si è preso un periodo di riposo dopo tanti anni all’interno del club, non sarà lui a riprendere il vecchio ruolo nel settore giovanile. Ne abbiamo parlato anche con il direttore, ma lo faremo con maggiore decisione a partire dalla prossima settimana decidendo come approcciare sul settore giovanile».
FIMMANO’ JR E BUSSO «Darò supporto massimo al direttore e al mister per farli entrare in maniera efficiente anche nelle trattative di mercato. Ci saranno aggiustamenti in società, Flomeno Fimmanò è un dipendente della società da tanti anni, mi meraviglio e trovo di cattivo gusto che si cerchi di romanzare su una persona molto giovane che sta facendo un ottimo percorso professionale e che sarà a disposizione del direttore e della salernitana. Deciderà il direttore dove e come trarre beneficio delle figure professionali che ha a disposizione. Busso ha una concezione diversa rispetto a quelle che ha un presidente della società, ha un suo ruolo importante in una grande organizzazione e non ha il tempo per occuparsi della Salernitana. Sta facendo un ottimo lavoro di gestione all’interno del CDA ma non è un presidente che sta a bordo campo. Lo sento quotidianamente ma non sono previsti nuovi ingressi in società».

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