Luca Fusco gioca di rimessa o meglio, visto il ruolo, fa melina. L’ex capitano granata, ora alla Paganese, si è presentato puntuale ieri mattina davanti alla polizia giudiziaria di Bari dov’era stato convocato per essere interrogato sulla presunta comune in Salernitana-Bari, la discussa partita del 23 maggio 2009 che regalò la salvezza alla formazione campana. Il salernitano, assistito dagli avvocati Carlo De Martino e Cristian Elettore (legale della Paganese), si è avvalso della facoltà di non rispondere. “Una strategia difensiva – ha spiegato De Martino, tra i legali di fiducia del presidente della Paganese Raffaele Trapani. In questa fase del procedimento preferiamo seguire una strategia d’attesa. Posso dire soltanto che il mio assistito è sereno e convinto di poter dimostrare presto la propria estraneità ai fatti contestati”. Così Fusco è rimasto pochi minuti davanti agli ufficiali della polizia giudiziaria chiamati a svolgere l’interrogatorio per conto del Pubblico Ministero. “Al momento abbiamo ancora pochi elementi se non quanto appreso dai giornali in questi giorni – chiosa l’avvocato De Martino”. A Luca Fusco, nell’avviso a comparire, viene contestato il concorso in frode sportiva per la partita Salernitana-Bari (terminata 3 a 2 per i granata). Tutto ruota attorno alle dichiarazioni del “pentito” Andrea Masiello che tira in ballo l’ex capitano granata nella vicenda. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Fusco avrebbe recitato un ruolo importante in virtù dei buoni rapporti con Stellini (erano compagni al Genoa). Un ruolo importante nella vicenda avrebbero giocato anche Gillet e Ganci. La cifra concordata balla dai 200 ai 300mila euro e, stando a quanto emerso dalle deposizioni dei pentiti e dalla ricostruzioni degli inquirenti, il primo incontro sarebbe avvenuto in autostrada. Qui sarebbe stato concordato che la valigetta con la cifra pattuita sarebbe stata consegnata da un emissario del club granata alla compagna di un calciatore del Bari. Secondo alcune indiscrezioni nella vicenda sarebbe coinvolto un terzo calciatore della Salernitana ed un dirigente granata. Nell’ambito dell’inchiesta della Procura emerge l’importante ruolo recitato da un esponente delle forze dell’ordine (sembra un carabiniere) nella vicenda. “Tutti elementi da verificare – spiega l’avvocato De Martino. Noi non siamo in possesso di nessun atto, quindi non possiamo esprimere nessun tipo di commento”. La difesa attende la chiusura delle indagini e quindi la disponibilità della documentazione relativa agli interrogatori ed al materiale probatorio acquisito fino a questo momento. “Credo che non siamo lontani da questa fase ma fino ad allora la nostra linea sarà questa”. Nessuna novità neanche sul fronte sportivo. Si attendono con ansia le prossime mosse del procuratore capo Palazzi. Luca Fusco sarà assistito, in un eventuale procedimento sportivo, dall’avvocato Chiacchio. I deferimentI, secondo i ben informati, non tarderanno ad arrivare e riguarderanno almeno una trentina di tesserati. La Salernitana Sport non rischia nulla perché Fusco all’epoca dei fatti era in forza alla Salernitana Calcio dichiarata fallita l’anno scorso dal Tribunale di Salerno.
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