di Marco De Martino
SALERNO – Ha già il sapore di un esame quello che questo pomeriggio la Salernitana sosterrà alla Dacia Arena di Udine contro l’Udinese allenata da Andrea Sottil. Un teatro che evoca piacevoli ricordi ai granata, capaci di espugnare il modernissimo impianto friulano esattamente quattro mesi fa, dando il via alla strepitosa rimonta culminata con la storica salvezza in serie A. Ora la società e la stessa tifoseria, dopo gli ingenti investimenti delle ultime due settimane, si attendono il cosiddetto salto di qualità dalla compagine di Davide Nicola. Cinque undicesimi della formazione che scenderà in campo questo pomeriggio, in pratica mezza squadra, sono elementi giunti a Salerno negli ultimi dieci giorni proprio per cercare di alzare l’asticella, come auspicato dal presidente Danilo Iervolino e dallo stesso Nicola. Con gli arrivi di Maggiore e Dia, dopo quelli di Bronn, Candreva e Vilhena, la Salernitana ha ora un organico di tutto rispetto che potrà dire la sua in questo campionato. L’ultima parola, però spetta sempre al campo, e così toccherà a Sepe e compagni dimostrare che questa stagione potrà riservare meno sofferenze e qualche soddisfazione in più all’appassionata torcida granata. Di fronte ci sarà, però, un avversario scomodo come l’Udinese, che non più tardi di tre mesi fa gelò l’Arechi con una prestazione cinica e sontuosa e che è reduce da una sconfitta bruciante in casa dei campioni d’Italia del Milan, dopo una prova brillante in attacco ma poco lucida in difesa. E proprio la vulnerabilità del pacchetto arretrato bianconero dovrà essere uno dei punti deboli da sfruttare da parte della Salernitana, magari proprio con l’imprevedibilità, la rapidità e la forza fisica di Dia. I tifosi attendono un segnale anche da Federico Bonazzoli dopo la prestazione opaca contro la Roma, mentre c’è curiosità per verificare se Giulio Maggiore sarà in grado di non far sentire la mancanza di Bohinen in cabina di regia. Insomma, quello di Udine sarà un primo esame di verifica per una Salernitana ancora in piena fase di assemblaggio che, però, dovrà già dimostrare di aver compiuto dei progressi rispetto alla prestazione volitiva ma evanescente fornita domenica scorsa all’Arechi contro la Roma. E’ giunto, dunque, il momento di cominciare a far divertire un popolo che sta già sognando ad occhi aperti.