SAN VALENTINO TORIO. Un’intera classe politica finisce nel mirino della magistratura: tutto è iniziato con la concessione edilizia data alla Gdd di Striano per costruire l’Ipersisa di Piazza Spera. Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata ad una serie “indeterminata” di reati in materia edilizia: un disegno criminoso che aveva come promotori il sindaco Felice Luminello, già presidente della partecipata provinciale Agroinvest, il vicesindaco Alfonso Vastola e il segretario comunale Gennaro Basile (ora in pensione). Insieme a loro l’aiuto dei tecnici comunali Giovanni Padovano, responsabile del settore economico finanziario, Prisco Maiorano, responsabile dell’ufficio lavori con il geometra Antonio Musi e il tecnico Claudio Lettieri. Tra loro c’è anche il comandante dei vigili Angelo Lanzetta che aveva chiuso un occhio sulle costruzioni abusive del vicesindaco Vastola. Bastava il placet del sindaco e degli ex rappresentanti di Giunta nel 2013 e degli anni seguenti Onofrio Raffone, Eugenio Cardenuto, Aldo Longobardi, Michelina Baldi, Teresa Vastola, Massimiliano Russo, Michele Napoletano e Antonio D’Ambrosi. Tutti ieri hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini dalla Procura di Nocera Inferiore. Un caso infinito, decine di progetti concessi senza rispettare le norme in materia urbanistica vigenti a San Valentino Torio. Una scossa politica che coinvolge anche i familiari di politici, tecnici e imprenditori di San Valentino Torio. Quasi tutti i politici coinvolti, tranne Luminello, infatti sono ricandidati nelle liste del centrodestra a San Valentino Torio per il rinnovo del consiglio comunale. Ognuno di loro punta al consesso cittadino ancora una volta: solo il sindaco che ha già svolto due volte il suo mandato, resta nella penombra sebbene vicino al candidato Michele Strianese. La vita di Luminello da questa vicenda emerge a pezzi sotto diversi aspetti: indagate insieme ai rispettivi mariti, anche Eugenia Palmarelli (moglie di Luminello) e Antonietta Buono (moglie del vicesindaco Vastola) in qualità di proprietarie di case che non rispettavano i vincoli. Decine e decine i professionisti coinvolti: in primis c’è il curioso caso del medico Raffaele Villani che ha concesso falsi certificati medici al suo assistito Alfonso Vastola, senza visitarlo. E poi il ragioniere Andrea Miranda, , che insieme a Giuseppe Vastola, presidente della Coop edilizia Iniziativa 81 svolgevano nei confronti del pubblico una attività finanziaria in assenza dell’autorizzazione. Indagati anche gli imprenditori Filomena Vitolo e Angelo Buono che realizzarono i lavori per la scuola Mazzini, il progettista del campo sportivo Caldarelli Francesco e diversi colleghi.
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