S. Severino. Palazzetto dello Sport, insorge Romano - Le Cronache Provincia
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S. Severino. Palazzetto dello Sport, insorge Romano

S. Severino. Palazzetto dello Sport, insorge Romano

di Mario Rinaldi

La scorsa settimana il Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Nocera Inferiore ha disposto il rinvio a giudizio del titolare dell’impresa e di tre tecnici (di cui due ex dipendenti del Comune) per accertare le violazioni in materia edilizia della procedura che portò all’abbattimento del vecchio Palazzetto dello Sport per l’edificazione di un “Palazzone” (edificio a destinazione residenziale). L’accusa di abuso d’ufficio per i tecnici del Comune è caduta solo perché il reato è stato cancellato dalla legge. Su quanto accaduto è intervenuto il consigliere di opposizione del Movimento Civico Sanseverinese, Giovanni Romano, dal quale partì la denuncia attraverso cui cominciarono le indagini che hanno portato ai rinvii a giudizio. “La prima fase della scandalosa vicenda, che ha privato la nostra Città del vecchio, ma pur sempre Palazzetto dello sport – ha detto Romano in questa fase – si è conclusa confermando la fondatezza delle nostre segnalazioni e delle nostre denunce. Il processo inizierà ad aprile e lo seguiremo con grande attenzione, anche perché riteniamo che ci siano ancora alcuni aspetti da chiarire. I legali del titolare dell’impresa hanno precisato, a nostro avviso giustamente, che l’intervento fu deciso e voluto dal sindaco e dalla sua dis-amministrazione. Infatti, il progetto definitivo fu approvato dal Consiglio Comunale e il progetto esecutivo fu approvato dalla Giunta Comunale”. Tuttavia, secondo il consigliere di minoranza mancherebbe ancora qualcuno sul banco degli imputati: “Se l’intervento è stato realizzato in conformità ai progetti approvati – ha spiegato Romano – sul banco degli imputati mancano coloro che hanno autorizzato l’impresa ad abbattere il vecchio Palazzetto dello sport e ad iniziare i lavori del Palazzone sequestrato dalla Magistratura. Il sindaco all’epoca dei fatti (che è lo stesso di oggi) e i dis-amministratori avrebbero dovuto verificare la correttezza delle procedure autorizzative dopo le nostre prime denunce. Avrebbero, altresì, dovuto pretendere il pagamento nei termini contrattuali della somma dovuta al Comune per l’acquisto dell’area comunale dove sorgeva il vecchio Palazzetto dello sport. E poiché l’area sequestrata dalla Magistratura è esclusivamente quella del cantiere dove fu abbattuto il vecchio Palazzetto, il sindaco e i dis-amministratori avrebbero dovuto contestare all’impresa la mancata realizzazione del nuovo Palazzetto sulla restante parte dell’area non sequestrata e i cui lavori si sarebbero dovuti concludere entro il 2022”. “In altri termini – ha aggiunto il consigliere di opposizione – il sindaco e i dis-amministratori avrebbero dovuto rescindere il contratto, azionare la polizza fideiussoria e avviare l’azione legale per il recupero dei danni subiti dal Comune e dall’intera Comunità. E’ stato proprio il Comune, in sede di costituzione di parte civile danneggiata, a quantificare tali danni in milioni di euro. In tal modo avrebbero difeso gli interessi della nostra Comunità. Invece, hanno girato la testa dall’altra parte e hanno fatto finta di non vedere e di non sapere. Pensavano, forse, di “aiutare” l’impresa in questo modo? E se anche così fosse, perché non lo hanno fatto in modo chiaro e trasparente, rivedendo le procedure e gli atti amministrativi approvati? Hanno preferito, comodamente, costituire il Comune in giudizio come parte civile a danno degli imputati, nel tentativo di addossare ad essi tutte le responsabilità che, invece, vanno eventualmente accertate anche in capo al sindaco e ai dis-amministratori, al pari delle persone rinviate a giudizio”. Poi una chiosa finale: “Riteniamo che non sia giusto “scaricare” tutto sugli esecutori di atti voluti e approvati dai dis-amministratori. Impegneremo ogni sforzo affinchè questo aspetto del disastro causato alla nostra Comunità venga chiarito. La nostra Città ha bisogno dell’amore di tutti”. Ad ogni modo, ciò che è certo è il processo che avrà inizio ad aprile e il fatto che, almeno per il momento, Mercato S. Severino resta privo del suo Palazzetto dello Sport.