È stata una battaglia lunga e a tratti angosciante, ma finalmente si raccoglie – dopo vent’anni di snervanti attese, con disagi e vittime che potevano essere evitati – il primo risultato: Mercato S. Severino ha ottenuto il servizio di 118 con una sede ad esso dedicato, dotata di tutti i requisiti igienico-sanitari e di adeguate telecomunicazioni. Una comunicazione dell’Asl ha dato notizia di questa tardiva conquista, che arriva dopo inquietanti anni di silenzi, omissioni e menefreghismo istituzionale. Lo sblocco della situazione lo si deve all’azione costante e, negli ultimi tempi, insistita dell’Associazione “Grazie di Cuore”, presieduta dal cardiologo e già amministratore comunale Carmine Landi, che ha lottato duramente per il raggiungimento di questo scopo lungamente ostacolato per beghe politiche, insensibilità, incapacità progettuale e organizzativa sia delle autorità sanitarie che comunali. Questo giornale ha registrato nel tempo le fasi di questa corsa ad ostacoli, trasformatasi spesso in una vera e propria lotta contro i mulini a vento. Recentemente, in particolare, una risposta dell’Asl, in seguito ad una preoccupata interrogazione del consigliere regionale Aurelio Tommasetti che ha preso a cuore la questione, aveva irritato non poco i cittadini di Mercato S. Severino e, in particolare, i componenti dell’Associazione “Grazie di Cuore” per il pensiero manifestato nel testo dal presidente della Regione De Luca, che – secondo il cardiologo Carmine Landi – “deformava il piano della realtà”. Gli interrogativi che quella risposta ha riproposto sono molti. «Vorremmo chiedere all’Asl – aggiunge Carmine Landi – come mai il Servizio Avanzato del 118 non è mai stato attuato, pur essendo previsto da una delibera regionale del lontano 2004, che ci risulta non essere stata mai revocata. Vorremmo anche sapere – continua il presidente dell’Associazione “Grazie di Cuore” – a quali livelli istituzionali siano da attribuire il mancato servizio e i molti casi di morte, talvolta evitabilissimi, registrati sul nostro territorio in questi lunghissimi 20 anni?». Le domande non si esauriscono qui e lasciano immaginare una ripresa della battaglia che, al più presto, assegni a Mercato S. Severino un 118 Avanzato e non un Servizio Semplice come quello che sta finalmente partendo. «Il nostro obiettivo è tendere al risultato finale, ma qualche interrogativo ci assilla. In particolare, vorremmo chiedere perché la recente programmazione con la predisposizione delle “macro aree” abbia visto il nostro Comune – insiste Landi – servito da un Servizio Semplice del 118 (con il solo infermiere a bordo). Mi chiedo, in particolare, se i Comuni vicini siano stati i fautori e corresponsabili di questa scelta vergognosa e nefasta per la tutela della salute pubblica. La nostra “macro area”, infatti, conta circa 70mila abitanti ed avrebbe dovuto ottenere, obbligatoriamente, un 118 Avanzato con rianimatore a bordo 24 ore su 24, specie dopo l’accorpamento del locale ospedale Gaetano Fucito al Ruggi d’Aragona di Salerno». Ed è strano che il servizio di 118 Avanzato lo abbia invece il Comune di Fisciano, molto più piccolo e con meno abitanti di Mercato S. Severino. Sono stati anni di omissioni inspiegabili, raccontano i cittadini. «Ventennali omissioni – sostengono all’Associazione “Grazie di Cuore” – che hanno testimoniato, senza ombre di dubbio il completo disinteresse per la salute pubblica, disinteresse strumentalmente interrotto, in qualche circostanza, da furbesche azioni di pura demagogia pre-elettorale, giusto per attenuare o far dimenticare il grigiore di fondo di politiche sanitarie scellerate, frutto di ignoranza, ignavia e miopia politico-territoriale dei vari sistemi istituzionali coinvolti in questa grave vicenda». Da qui, le ragioni del rinnovato impegno per una nuova, più forte battaglia per l’ottenimento del servizio di 118 Avanzato. «Da parte nostra – conclude il cardiologo Carmine Landi – continueremo a batterci per la salute dei nostri cittadini, lontani dal clamore delle sterili inaugurazioni di facciata. Occorre essere concentrati sugli obiettivi e non dimenticare mai le responsabilità politico-istituzionali sulle tante morti che, probabilmente, potevano essere evitate o ridotte, se solo i soccorsi fossero stati più tempestivi e adeguati, con la presenza di un rianimatore. La nostra comunità è stata funestata da lutti che chiedono giustizia e la nostra battaglia continua anche per evitare che altre vittime possano allungare questo tragico elenco».
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