di Andrea Pellegrino
«Non c’è nessuna comunicazione ufficiale da parte della segreteria regionale, il procedimento di decadenza dalla carica di sindaco prosegue così come prosegue la mia campagna elettorale». Nessun passo indietro da parte di Paolo Russomando (sindaco di Giffoni Valle Piana), che ribadisce la sua appartenenza al Pd e la sua volontà di correre alle prossime elezioni regionale. Ma senza mettere il suo Comune nelle mani di un commissario prefettizio. D’altronde – spiega – «mi pare che non ci sia nessun atto che vieti la candidatura dei sindaci che si stanno facendo dichiarare decaduti. Sono solo voci. La prossima settimana (lunedì, ndr) ci sarà la direzione provinciale e poi quella regionale. In quelle sedi valuteremo tutto». La vicenda è relativa ad un sms che Lorenzo Guerini avrebbe inviato ad Assunta Tartaglione, dopo il servizio de “Le Iene” che stigmatizzava l’escamotage di Franco Alfieri (primo cittadino di Agropoli) per farsi dichiarare decaduto ed evitare l’incompatibilità prevista dalla recente legge elettorale approvata dalla Regione Campania. «Ed invece di contestare la legge – spiega Russomando – si vuole escludere la possibilità ai sindaci di scendere in campo. Non mi sembra giusto. Anche perché ricordo che alle scorse elezioni politiche, quando il Pd decise di escludere dalla corsa i sindaci in Campania, perse al Senato. Non credo che voglia fare il bis». L’ultima tappa consiliare per Russomando sarà il 29 aprile. In quella occasione sarà completamente dichiarato decaduto dalla sua carica di sindaco di Giffoni Valle Piana. Ma fino ad allora occorrerà che la segreteria regionale chiarisca in modo netto la sua linea in merito ai sindaci in corsa. «Nel mio Comune – dice – ci sono da proseguire opere e da non perdere finanziamenti. Ecco perché ho scelto questa strada. Anche perché, chiarisco per quanti non hanno ben compreso il concetto, se non dovessi essere eletto consigliere regionale non potrei ritornare a fare il sindaco. Resterà in piedi il Consiglio comunale retto dal vicesindaco facente funzioni. Quindi nessun mantenimento di nessuna poltrona». A pochi giorni dalla presentazione delle liste, dunque, è tempo che Assunta Tartaglione e l’intero gruppo dirigente chiarisca ogni punto. Così – dice Paolo Russomando – «finalmente si potrà parlare anche di programma».
Il programma
E lui, quanto al programma ha già i suoi punti da sottoporre all’elettorato. Dieci pillole che spaziano dal turismo al ciclo dei rifiuti. «No a nuovi termovalorizzatori – spiega in merito all’ambiente – Sì invece agli impianti di compostaggio e di trattamento intermedio». Quanto ai fondi europei, invece, dice: «Occorre concentrare le risorse su grandi progetti settoriali immediatamente realizzabili e capaci di riavviare l’economia del territorio. Evitare, dunque, la frammentazione degli ultimi anni, che non ha creato nuova imprenditoria, nuovi posti di lavoro ed il valore aggiunto auspicato».
Sabato a Pompei
Intanto domani mattina Paolo Russomando sarà a Pompei. Qui incontrerà il premier Matteo Renzi. «Sarà l’occasione per incontrare – dice – il nostro punto di riferimento. Ricordo che ho sostenuto Matteo Renzi fin dall’inizio mentre altri erano impegnati su altre linee». Ed anche Vincenzo De Luca ha annunciato il suo arrivo. «Garantisco – ha detto il candidato del Partito democratico – che se Renzi viene a Pompei ci andiamo a prendere un ricco caffè, di quelli buoni delle nostre parti. Altro che salotti e pettegolezzi. Non credo che il premier avrà tempo di fermarsi sennò ci facevamo anche un pranzo lauto alla salute dei “discussori” di questo Paese»