La patata bollente nelle mani del sub commissario amministrativo Nicola Cantone. Dopo aver esautorato Vito Morena ora sul tavolo del commissario è arrivata la corposa documentazione relativa alla seconda tranche dell’inchiesta “Just in Time”. Si tratta di uno stralcio della complessa inchiesta che ha portato al licenziamento di otto dipendenti lo scorso gennaio quando alla “guida” dell’azienda ospedaliera c’era ancora Vincenzo Viggiani. Nei giorni scorsi, il 16 marzo per l’esattezza, è arrivata un’altra importante novità anche per quanto concerne la direzione dell’ufficio Risorse Umane che era assegnato da interim a Vincenzo Andreiuolo (responsabile del procedimento che ha determinato i licenziamenti). Per necessità, viene specificato nella delibera commissariale, Andreiuolo, già direttore dell’ufficio Acquisizione Beni e Servizi, non può svolgere entrambi gli incarichi. Viene evidenziato che nell’ultimo periodo “sono venute a mancare diverse figure dirigenziali a causa di trasferimento i di ricollocazione all’interno dell’azienda stessa con conseguente ripercussione sulla gestione dell’intera Unità Operativa ed aggravio di responsabilità sul direttore della stessa funzione”. La gestione del settore Risorse Umane sarà affidata ad interim al dottor Mario Forlenza, già direttore del patrimomio mobiliare ed immobiliare. In passato ha già diretto la funzione del personale al Da Procida ed all’Asl. Per entrambi, ora il delicato compito di valutare la posizione di 210 persone, finite nel mirino della Procura ancor prima dei dipendenti licenziati, ma destinatari di ulteriori approfondimenti da parte della Procura. Tra questi ci sarebbero anche alcuni medici e dirigenti dell’azienda ospedaliera. Nel caso dei dipendenti per i quali è stato applicato il decreto il decreto Brunetta e, quindi, la sospensione ed il successivo licenziamento. Una vicenda, questa, che seguono da vicino anche i legali dei dipendenti allontanati per verificare quali provvedimenti l’azienda andrà ad assumere. Sugli otto dipendenti licenziati ora pende la spada di damocle della Corte dei Conti che ha valutato 162mila euro il danno prodotto all’immagine dell’azienda per quanto verificatosi in seguito alle decisione della Procura di Salerno. Nelle more la Corte ha provveduto a blcocare i conti correnti delle persone destinatari del provvedimento di licenziamento. La Corte fa esplcito riferimento alla trasmissione L’Arena di Giletti (tra l’altro indicata con un intitolazione errata) e ad un’intervista di Viggiani trasmessa da una rete locale salernitana. Anche su questo fronte i dipendenti, De Chiaro in testa, sono pronti a far battaglia attraverso i propri legali. “Con i conti correnti bloccati le nostre famiglie come possono andare avanti. Ora cosa do da mangiare ai miei figli? Bisognava quanto meno indicare un minimo da poter utilizzare per le quotidiane necessità”. Una questione che, sicuramente, sarà oggetto di un nuovo delicato contenzioso.
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