di Erika Noschese
Il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi” di Salerno, Vincenzo D’Amato, non ha nascosto il suo profondo sconcerto e la sua rabbia in risposta alle polemiche sollevate dai recenti servizi della trasmissione Rai 3 “FarWest” e da alcuni articoli di stampa. A margine della firma del nuovo protocollo contro le violenze al personale sanitario, D’Amato ha voluto fare chiarezza sulla situazione dell’ospedale, difendendo l’operato dell’Azienda e chiede a gran voce l’arrivo di ispezioni. “Ebbene sì. Attacchi che determinano in me profondo sconcerto, forte disappunto, ma forse dicendo ciò non dico neanche ciò che provo. La realtà è che provo rabbia”, ha esordito il Direttore Generale, visibilmente scosso dalle accuse rivolte all’ospedale. D’Amato ha poi fornito cifre dettagliate per illustrare la mole di lavoro che quotidianamente il Pronto Soccorso del “Ruggi” deve affrontare, dati che, a suo dire, dimostrano l’enorme carico di pazienti gestito dalla struttura. “Il Pronto Soccorso del Ruggi, e non solo, diciamo dell’Azienda Ospedaliera, nel 2024 secondo i dati Emur, non mi sto inventando niente, ha avuto 170mila e passa accessi. Il Pronto Soccorso del Ruggi ha avuto 78mila accessi. La media giornaliera, al Ruggi, è di oltre 200 accessi al giorno, ma in alcuni periodi dell’anno arriviamo a superare i 250. La media di accessi dell’Azienda è di 350 accessi al giorno”, ha sottolineato D’Amato, evidenziando come questi numeri superino addirittura quelli del Cardarelli, il più grande ospedale del Mezzogiorno d’Italia. Nonostante l’elevatissimo numero di accessi, il DG ha voluto precisare i dati relativi ai ricoveri e ai tempi di attesa, riconosciuto come un punto critico. “Degli accessi in Pronto Soccorso, 170-7678 al Ruggi, sa quanti ricoveri facciamo in un anno? 2024, dati Emur, 17mila in Azienda, oltre 12mila al Ruggi. Conosce il tempo medio di attesa tra l’arrivo in Pronto Soccorso e il ricovero? Che la norma prevede in 8 ore. In queste condizioni il Ruggi, da dati Emur che risultano quindi al Ministero, 19 ore per l’Azienda e 16 per il Ruggi”. Numeri che, pur indicando tempi superiori alla norma, sono presentati nel contesto di una pressione assistenziale eccezionale. Il Direttore Generale ha poi affrontato le accuse relative alle gare d’appalto per l’elettrofisiologia e l’aritmologia, respingendo ogni insinuazione di favoritismi. “Si è parlato di una cosa che mi indigna. Qualcuno ha immaginato altre cose anche in articoli apparsi nella gara odierna. Le gare per l’elettrofisiologia e l’aritmologia. È stato detto che il Ruggi va sempre dalla stessa ditta. Facciamo un’operazione verità anche su questo”. D’Amato ha spiegato dettagliatamente le procedure seguite: “Sa quali ditte andiamo a chiamare per quelle determinate attività? Le ditte che hanno aderito all’accordo quadro Soresa, 32 ditte. E credo non ci sia niente da dire. Poi c’è qualche presidio, qualche defibrillatore, qualche dispositivo, qualche pacemaker che non sta in gara, lì abbiamo una gara aziendale. Sa quante ditte sono, che hanno superato la gara aziendale? Quindici”. Numeri che, a suo dire, smentiscono categoricamente l’ipotesi di un rapporto esclusivo con una singola azienda. Infine, D’Amato ha lanciato una sfida diretta, chiedendo che vengano effettuate ispezioni approfondite sull’operato dell’Azienda, smentendo al contempo le voci di verifiche già in corso. “È stato detto che ci devono essere le ispezioni. Qualcuno ha detto che già ieri ce ne siano state. Tranquilli, non sono arrivate. Però io mi auguro che sia così, le voglio le ispezioni. Devono arrivare, devono arrivare prima che io lasci il mio incarico”. Un appello che suona come una richiesta di trasparenza e un invito a verificare sul campo la realtà dei fatti, in un momento di forte tensione per l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ruggi” di Salerno.





