Sarà l’avvocato Luigi Gaudiano a portare avanti la battaglia a tutela dei territori dopo l’incendio delle ecoballe a Persano. Lunedì sera ad Altavilla Silentina l’incontro promosso dal legale, il primo cittadino Francesco Cembalo e alcuni attivisti che da anni si mobilitano contro l’inquinamento ambientale di Persano proprio a causa delle ecoballe. Nel corso dell’incontro l’avvocato Gaudiano si è detto pronto a promuovere un’azione legale per danno civile e psicologico. Obiettivo dell’incontro rendere edotta la popolazione sullo stato delle cose seppur ci siano ancora tanti dubbi. «La regione dice: “noi abbiamo i dati ufficiali, diteci il contrario e vi possiamo risarcire”. Io sono in continuo contatto con il dipartimento di prevenzione sia nel ruolo di sindaco che come medico e in questo momento il dipartimento di prevenzione, sia animale e sia umano, sta monitorando in un raggio di 3 Km dall’epicentro degli incendio – ha spiegato il sindaco di Altavilla Silentina, Francesco Cembalo – L’ufficio veterinario sta monitorando il latte degli animali, il mais, i foraggi quindi il fieno e l’erba medica mentre il dipartimento di prevenzione umano sta monitorando i pomodori, gli ortaggi, la frutta e tutto ciò che noi dovremmo mangiare. Fin quando noi non avremo anche i dati dell’Asl non possiamo dire che i dati sono quelli ufficiali, non c’è nessuno che ha fatto delle indagini a confutare ciò». Per il primo cittadino, dunque, si dovrebbe partire dapprima con un laboratorio privato ma «si rischia di fare un buco nell’acqua», come spiegato da Cembalo, in quanto l’Asl potrebbe non credere a quei dati. «Dobbiamo per forza attenerci a quanto ci comunicano ufficialmente perché sono laboratori dell’Asl, quindi pubblici. Ciò che mi ha infastidito e che a me e al sindaco di Serre ci veniva detto che non era zona militare, affidata alla Regione subito dopo il terremoto delle roulotte e l’arrivo delle ecoballe. Quindi la sorveglianza spettava alla Regione. Dopo tre giorni dall’incendio i Vigili del Fuoco ci comunicano di aver sistemato l’impianto antincendio, fuori uso a causa di un guasto elettrico». Ne frattempo si stanno valutando azioni legali che dovrebbero coinvolgere tanto le istituzioni quanto i cittadini: «potremmo costituirci un eventuale procedimento penale e seguire le sorti o soprattutto le vicende del processo per capire come mai siamo arrivati a questo. Non ci dimentichiamo che due anni e mezzo fa eravamo presenti, come molti altri cittadini, alla protesta pubblica perché avevamo delle remore, dei dubbi sulla locazione di rifiuti, soprattutto in un comprensorio militare, ma soprattutto in un’area che potremmo definire limpida dal punto di vista dell’inquinamento – ha dichiarato l’avvocato Gaudiano – Noi avevamo delle perplessità che purtroppo si sono concretizzate, avevamo avuto delle promesse come cittadini, ma anche il nostro stesso sindaco si era speso più volte con il sindaco di Serre, i sindaci degli altri comuni limitrofi per cercare di trovare una soluzione o nuova sistemazione perché tutti quanti avevamo il sentore purtroppo che questo poteva degenerare. Quindi in un eventuale procedimento penale se non abbiamo l’azione e la legittimazione per il reato ambientale avremmo sicuramente l’azione civile per il risarcimento del danno alla salute, danno psicologico e qualsiasi altro danno risarcibile che non sia paragonabile a quello ambientale». er.no
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