di Arturo Calabrese
Roccadaspide è ancora sotto i riflettori. Nel piccolo paese montano, la cui importanza storica dal punto di vista logistico sta venendo sempre meno a causa del lento declino dell’ospedale, il dibattito politico è forte. Dall’amministrazione guidata dal sindaco Gabriele Iuliano non mancano le sorprendenti novità che penalizzano la meritrocrazia a favore della “parentocrazia”.
È il caso, ad esempio, di una recente decisione del primo cittadino con la quale viene nominato responsabile del servizio demografico, elettorale e statistico il dottor Vincenzo Iuliano. E no, il cognome comune non è un caso perché i due sono fratelli. Questo, però, non è l’unico atto in favore di un parente e il circolo del partito di governo è molto chiaro. Nel consiglio comunale di luglio 2023 tra le fila della maggioranza il sindaco affermava “il paese è il nostro…”.
In effetti pochi mesi fa il sindaco Iuliano tramite proprio decreto, senza neanche interpellare la giunta, nominava suo fratello responsabile di area comunale. C’è poi un altro caso di parentopoli: si vota infatti il Piano dei lavori pubblici, con annesso la delibera di giunta che prevede su proposta stessa del sindaco di espropriare il terreno di un suo diretto cugino di primo grado. Leggendo la delibera e seguendo con attenzione il consiglio comunale, la proposta di esproprio del terreno del cugino prevede l’accensione di un mutuo. La motivazione con cui il sindaco propone l’esproprio parte da una motivazione falsa, in quanto Gabriele Iuliano (meglio scrivere nome e cognome onde evitare confusione, ndr) parla di esproprio del terreno del cugino, dove dovrebbero realizzarsi dei campi da padel, previsti dal bando di finanziamento sport e periferie del 2020.
Il progetto sport e periferie 2020 prevede però che i campi da padel siano predisposti su altra zona, già di pertinenza del comune, tenendo conto che al momento la graduatoria degli aventi diritto 2020 non risulta ancora aggiornata con Roccadaspide. La domanda sorge spontanea: come può motivare il sindaco l’esproprio del cugino, in chiaro contrasto con l’art. 78 del TUEL, con una motivazione che non corrisponde agli atti, a seguito della quale verrà acceso un mutuo con successivo appalto?
Sulla base di ciò, comunque, sicuramente non mancheranno le polemiche da parte dei consiglieri di opposizione. Il consiglio si chiude, tra le solite minacce di querela a chi si permette di esprimere un pensiero politico sul loro modo di amministrare e ancora peggio verso chi porta alla luce documentando con atti il loro, ormai noto, modus operandi. Lo stesso primo cittadino poi si concede questa perla: “c’è un tentativo di sovvertire l’ordine democratico in questo paese.”