di Arturo Calabrese
Si ritorna a parlare di Roccadaspide. Questa volta, però, non della Dervit, ma di altre questioni. L’attenzione sulla società di Vittorio De Rosa, ai domiciliari, non calerà, ovviamente.
Focus del presente filone d’inchiesta è il Piano di Zona S07 che nel centro dell’interno trova il comune capofila. Il 13 dicembre del 2023, la Società cooperativa “il Girasole” ha inviato un esposto alla Regione Campania e ai comuni del Piano di Zona.
L’oggetto riguardava la gestione del Piano capitanato dal sindaco Gabriele luliano. In questa occasione, come si legge nell’esposto della cooperativa, risulta difendere in qualità di avvocato la partecipante all’attuale concorso per area amministrativa al comune di Roccadaspide che da poco ha superato la prova preselettiva. Fin qui, tenendo conto le note vicende della capitale della Valle del Calore, sembrerebbe tutto normale se non fosse che in questa vicenda luliano assume il duplice ruolo di avvocato e presidente del Piano di Zona. Insomma gioca la partita impersonando più ruoli.
Quanto si legge nell’esposto è legato al mancato pagamento nei confronti di Cristina Comunale da parte della cooperativa. Quest’ultima si affidava al presidente e sindaco per un’eventuale difesa, in palese conflitto d’interesse. Lo stesso luliano non solo accettava ma inviava le ispezioni alla cooperativa dando mandato ad una esperta.
Nell’esposto è tutto nero su bianco: non ottenendo, pare, i risultati attesi, Iuliano disponeva la revoca dell’autorizzazione del funzionamento delle comunità alloggio gestiti dalla cooperativa “il Girasole”, per favorire la sua assistita. La responsabile della coop provvedeva a chiedere una nuova autorizzazione ma sono arrivati dei dinieg (tutti documentati, ndr) che adducevano l’anomalo motivo del mancato pagamento di un precetto a firma del sindaco avvocato e presidente del Piano.
Non sorprende il rapporto tra Iuliano e Comunale, avendo quest’ultima già ricevuto in passato dalla giunta diverse concessioni a titolo gratuito con la sua associazione “NINFEA ASD” per utilizzo del palazzetto dello sport e della palestra a Roccadaspide, nonché i diversi affidamenti retribuiti al compagno della Comunale, per la gestione e distribuzione dei pacchi alimentari con la cooperativa “LA GEMMA”. In tutto questo i comuni restano silenziosi e tra i diversi interrogativi che emergono c’è quello legato al motivo del rifiuto di ben 105mila euro da parte della legale rappresentante della cooperativa “il Girasole”, avvenuto nel novembre del 2018.
Da capire, per fare chiarezza, se le quote del fondo unico di ambito sono state tutte regolarmente pagate da quando Roccadaspide è capofila, ma questa è un’altra storia sulla quale si tornerà. Sorgono dubbi sul perché la Regione consenta una simile gestione al comune rocchese e soprattutto come possano accettarla gli altri comuni.
Sul comune dell’interno, quindi, si stanno aprendo varie e numerose inchieste che denunziano una gestione molto particolare della cosa pubblica sulla quale, ovviamente, non sta a chi scrive dare giudizi, campo nel quale può invece agire la magistratura, che in questo periodo sta guardando con molto interesse proprio al Cilento.