di Andrea Pellegrino
«Non tornerò al Comune. Ora penso alla scuola di formazione politica». Roberto De Luca stoppa ogni aspettativa. Per ora resterà fuori dai Palazzi della politica per salire in cattedra e semmai attendere tempi migliori. Quattro incontri, il primo inaugurale ieri mattina al Grand Hotel con alcuni sindaci per parlare di enti locali. Ma dalla vigilia dell’appuntamento, la domanda è sempre la stessa: «Roberto De Luca tornerà al Comune?». Lui nega, ai tanti che gli sottopongono il quesito. Già all’indomani dell’archiviazione dell’inchiesta per corruzione, scoppiata dallo scandalo “Bloody Money”, De Luca jr smentì imminenti ritorni a Palazzo di Città o incarichi politici. Forse, annunciano, se ne riparlerà dopo le Regionali e a scuola di politica chiusa. Al Grand Hotel, fin dal primo mattino, la conta dei presenti non manca. Non fosse altro che si tratta del primo appuntamento politico ufficiale dopo lo scandalo giudiziario. Poco distante dalla saletta dove ieri mattina si è tenuto il primo appuntamento della scuola politica, Roberto De Luca, davanti al papà governatore e al fratello candidato, si era dimesso dalla carica di assessore al bilancio dopo la perquisizione subita nelle ore precedenti. Altri tempi cancellati con l’archiviazione e con la recente riabilitazione politica. Da Palazzo di Città, ieri mattina, sono arrivati il sindaco Napoli (tra i relatori) e una piccola pattuglia di consiglieri comunali di maggioranza. C’è qualche sindaco della provincia e c’è il consigliere regionale Franco Picarone. Si vedono gli amici di sempre di Roberto De Luca e l’immancabile mamma Rosa Zampetti. Primo appuntamento, gli enti locali: «Gli amministratori locali – spiega Roberto De Luca – sono quelli che hanno a che fare ogni giorno con le esigenze dei cittadini, con le esigenze del territorio, i comuni. Sono le istituzioni di prossimità con la cittadinanza e la comunità e sono quelle che si fanno carico di tutti i problemi, anche oltre le loro competenze. E’ necessario fare rete affinché si capisca che un’agenda urbana seria che rilanci il ruolo dell’autonomia è assolutamente fondamentale, soprattutto per il sud dove abbiamo un problema serio a causa delle difficoltà finanziarie. Ma se riusciamo ad offrire più servizi, soprattutto nelle zone di montagna, forse riusciamo a dare più dignità ai diritti umani».