di Erika Noschese
Ritorno al passato per il Partito Socialista Italiano che, ieri, in occasione del congresso nazionale al termine della festa socialista tenutasi a Fano ha presentato il nuovo simbolo di partito: il garofano rosso.«La sfida che ho accettato con la Segreteria Nazionale del Psi è quella di dare volto e gambe nuove al partito più antico della storia d’Italia presente in parlamento. Bisogna guardare avanti, smetterla di pensare al passato e solo alle nostre grandi conquiste, che pur ci inorgogliscono. Quello nessuno ce le toglie ma non bastano più. Nessuna sfida ci è oggi impossibile se torniamo ad essere interpreti veri del riformismo socialista», ha dichiarato il numero uno dei socialisti italiani, Enzo Maraio che nelle scorse settimane ha lanciato una consultazione online promossa dal Psi il cui esito è stato illustrato ieri mattina a Fano, comune amministrato da un sindaco socialista, Massimo Seri, dove si terrà la manifestazione anche l’anno prossimo. «Non è ancora detto che diventi il nuovo simbolo, ma se il Partito socialista italiano deciderà di cambiare il suo emblema, questo quasi certamente conterrà di nuovo un garofano – ha poi aggiunto Maraio – Non è però una operazione nostalgia». Secondo il segretario nazionale del partito la scelta arriva da una netta maggioranza di coloro che si sono espressi ma, sottolinea, «resta ovviamente solo un’indicazione: come detta lo statuto, spetterà al consiglio nazionale del Psi decidere se cambiare il simbolo rispetto a quello attuale e, nel caso, come farlo». L’idea di base era proporre idee grafiche che andassero verso il futuro del partito partendo dal suo patrimonio ideale e iconografico: «I suoi punti di forza sono il recupero del garofano dell’identità socialista, con una forma nuova che guarda al futuro, con in più una meravigliosa flessione a sinistra, che sembra un valore in questo tempo storico, di più, l’acronimo è ben visibile sul fondo bianco, cosa che consente un’immediata riconoscibilità in cabina elettorale ed è un altro valore, perché il 45% degli elettori di solito ha più di 55 anni”. Si tratta dunque di un simbolo che “recupera e affonda le radici nella storia, ma si proietta verso il futuro, per rilanciarvi tutto il partito», ha poi spiegato il segretario nazionale.