Erika Noschese
Il peggior nemico dell’ambiente sembra essere l’uomo che, ancora oggi, non riesca a comprendere quanto siano pericolose le reti per gli abitanti dei nostri mari, così come la plastica e gli ami. Il peggior nemico dell’ambiente sembra essere l’uomo che, ancora oggi, non riesca a comprendere quanto siano pericolose le reti per gli abitanti dei nostri mari, così come la plastica e gli ami. Nella mattinata di ieri, a Pastena – nei pressi del porticciolo – è stata recuperata l’ennesima tartaruga spiaggiata a seguito di una mareggiata. La carcassa è stata trasportata all’istituto zooprofilattico di Portici per effettuare le analisi del caso e tentare di risalire alla causa della morte. «Molto probabilmente emergerà che è annegata a seguito di una rete che l’ha tenuta sotto troppo tempo, o per ingestione di ami e plastica», hanno dichiarato dall’Enpa di Salerno che collabora con il Centro Dohrn, di Portici, per il recupero delle tartarughe. A Salerno, non è la prima volta che si recuperano tartarughe morta. L’ultima, se non altro in ordine cronologica, risale allo scorso mese di aprile, a Torrione – nei pressi della piscina Simona Vitale. Anche in quel caso, la morte era attribuibile alle reti dei pescatori che finiscono in mare andando ad intrappolare il povero animale, provocando così seri danni o – nella maggior parte dei casi – alla morte. (er.n)