di Fabio Setta
Applausi, tanti. Ma niente di più. La Salernitana esce dal derby sconfitta ma con tanti rimpianti. Aver messo alle corde la capolista è motivo di orgoglio e di speranza anche se in questa notte di Halloween la classifica non si è mossa per i granata. La differenza tecnica in campo si è vista, ma dove non sono arrivati i piedi è arrivato il cuore della squadra di Colantuono. A testa alta, la Salernitana ha combattuto su ogni pallone, con umiltà aspettando l’occasione di poter far male al Napoli. Gli azzurri proprio nel momento migliore di Ribery e soci hanno trovato il gol con Zielinski, al termine di un’azione a dir poco rocambolesca. I rimpianti granata sono tutti, però, nel concitato assalto finale con le due squadre ridotte in dieci. Prima, infatti, l’arbitro Fabbri ha espulso al 69’ Kastanos, dopo la revisione al Var, per fallo su Anguissa poi al 77’ Koulibaly per fallo su Simy lanciato a rete da una magia di Ribery. Da quel momento in poi la Salernitana, spinta dal pubblico, ha messo alle corde la capolista, annullando anche l’enorme divario in classifica. Il salvataggio sulla linea di Di Lorenzo sulla punizione dal limite di Ribery grida ancora vendetta, così come il colpo di testa di Strandberg a cinque dalla fine ma ancora di più l’occasione sprecata da Gagliolo in pieno recupero dopo un’uscita non precisa di Ospina. Avrebbe meritato il pari la squadra granata anche perché non ha mai davvero sofferto. Nel primo tempo, ad esempio, i granata hanno sì lasciato campo all’undici di Spalletti, riuscendo però sempre a tamponare e a rintuzzare le azioni offensive degli azzurri, privi di Osimhen e Insigne. Nel primo tempo il Napoli non ha mai tirato in porta. La Salernitana, dal canto suo, però raramente ha avuto la forza di risalire il campo, trovando la via del tiro soltanto con Bonazzoli da lontanissimo sul finire della prima frazione. Sorretta a centrocampo da uno Schiavone sorprendente e da un Di Tacchio che ci ha messo tutto il cuore, a inizio ripresa i granata hanno spinto. Il rammarico è anche in quelle occasioni potenziali non capitalizzate per mancanza di precisione o per poca lucidità. Il gol, arrivato dopo gli ingressi in campo di Petagna ed Elmas, con Belec non certo esente da colpe, ha spezzato l’equilibrio e deciso il derby a favore del Napoli che per la prima volta nella sua storia torna da Salerno con una vittoria. Per la Salernitana, però questa sfida può essere un punto di partenza importante. Con questa grinta, questo ardore i punti non potranno non arrivare contro quelle squadre che lotteranno per la salvezza. Resta il rammarico per una notte che avrebbe meritato una sorte migliore alla vigilia di un’altra gara, contro la Lazio che non è un derby ma davvero poco ci manca.